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Golfo degli Aranci: il progetto Posidonia per la riforestazione marina

golfo aranci - vista sul golfo

Alla Posidonia oceanica è dedicato l’omonimo progetto dell’associazione Worldrise, che insieme a zeroCO2 – startup italo-guatemalteca che si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale – mira a ripristinare le praterie di questa pianta marina, simbolo dello straordinario hotspot di biodiversità di cui è teatro il Golfo degli Aranci.

Quest’area si trova sul versante nord-orientale della Sardegna, a un tiro di schioppo dalla costa Smeralda e dall’area marina di Tavolara. A dispetto del nome però, di agrumi neanche l’ombra, di granchi eccome, invece. La denominazione originaria in dialetto gallurese “Gulfu di li Ranci” è stata interpretata erroneamente dai cartografi piemontesi nell’800, così ereditata da questa oasi naturalistica ricca di biodiversità marina. Un esempio lampante è il delfino costiero tursiope, che l’ha scelta come propria zona di residenza. Non a caso il golfo è riconosciuto come zona di protezione speciale (ZPS) e sito di interesse comunitario (SIC).
Queste caratteristiche rendono questo luogo ideale non solo per gli amanti del trekking e del diving ma soprattutto per approfondire le tecniche di studio e monitoraggio dell’ambiente marino.

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Ecco i dettagli del progetto e delle altre iniziative in corso.

Riforestazione marina: quali i benefici?

Le foreste marine ricoprono un ruolo di stabilizzazione e mantenimento per l’ecosistema, al pari di quelle terrestri. Infatti:

Tuttavia, queste stesse funzioni vengono minate dalle attività dell’uomo: l’erosione costiera, l’ancoraggio selvaggio, la pesca a strascico e in senso più ampio l’inquinamento e il cambiamento climatico.

Di contro invece, 2 metri quadri di prateria di foresta marina in media rilasciano ogni giorno l’equivalente in ossigeno di un albero adulto.

Fonte: sito web Marevivo

Ricostruire le foreste blu di Posidonia oceanica

La Posidonia oceanica è una pianta marina che presenta radici, fusto, foglie e semi ed è presente solo nel Mar Mediterraneo. Rappresenta un serbatoio di carbonio e genera fino a 20 litri di ossigeno per ogni metro quadro di prateria, mentre un ettaro può arrivare a ospitare fino a 350 specie.

La prima fase del progetto è stata educativa e ha coinvolto gli studenti sardi in un percorso dedicato al monitoraggio costiero, allo scopo di renderli consapevoli dell’impatto positivo generato dalla Posidonia oceanica. I ragazzi hanno anche preso parte alla Water Challenge, ideata dalla no profit ambientalista EarthEcho International. Si tratta di un’iniziativa per incentivare la condivisione dei dati sulla qualità delle proprie acque con un audience globale.

Poi la fase operativa, lo scorso maggio, in cui, grazie agli operatori scientifici subacquei, nelle acque del Golfo degli Aranci sono stati riforestati 100 metri quadri di prateria sommersa grazie a 2500 talee di Posidonia oceanica, frutto del recupero di quelle espiantate dalle mareggiate precedenti.

I prossimi tre anni saranno dedicati al monitoraggio del nuovo polmone blu appena nato e in attesa di essere ripopolato naturalmente dalle altre specie, costruire un modello di buona pratica in ottica di attività di rigenerazione più massicce in tutto il Mediterraneo.

Le attività aperte a tutti nel Golfo degli Aranci

Un progetto appena lanciato è Seaty, all’interno della campagna 30×30 di Worldrise di cui vi abbiamo già parlato che prevede varie attività tra cui spedizioni dedicate alla pulizia dei fondali. L’appuntamento “pilota” c’è stato lo scorso 2 luglio presso la spiaggia dei Baracconi e ha aperto un ciclo di appuntamenti a cui potersi unire per recuperare i rifiuti sommersi, in snorkeling o in immersione.

Seaty però non è solo un’iniziativa, ma un’area di conservazione marina locale dove imparare a conoscere il nostro mare e la biodiversità che ospita. Per questo, l’organizzazione del progetto sta portando avanti in questi giorni dei tour giornalieri di snorkeling gratuiti insieme al biologo marino Jasper Grond, al mattino nelle spiagge di Cala Moresca e al pomeriggio in quella dei Baracconi.

Per i giovani studenti e neolaureati di corsi di laurea affini al mondo marino Worldrise ha organizzato, anche questa estate, l’Action & biology campus – l’abc del monitoraggio costiero per svolgere attività pratiche e teoriche, come il monitoraggio dei delfini, delle praterie e delle biocostruzioni coralligene. Si tratta di 60 borse di studio per 6 sessioni da giugno a settembre, un’opportunità di formare i futuri custodi del patrimonio naturalistico del Mediterraneo.

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