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Sport e disabilità: la rinascita di Omar Bortolacelli

sport e disabilità: la storia di Omar Bortolacelli

Lo sport e la disabilità sono sempre più connessi grazie agli strumenti di ultima generazione che permettono alle persone invalide di praticare attività fisica. Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di Omar Bortolacelli: dopo essere rimasto a 27 anni su una sedia a rotelle, a causa di un brutto incidente stradale accaduto nel 2011, ha scelto di non sopravvivere, ma di vivere coltivando le sue passioni, a partire proprio da quella per lo sport.

La rinascita di Omar: dalla carrozzina alla moto

Operatore del 118, la notte del 29 giugno 2011, Omar Bortolacelli finisce contro un camion durante un turno di lavoro e, a causa del grave incidente, perde l’uso delle gambe. Dopo un primo momento di buio, nel quale era la rabbia a prendere il sopravvento, Omar comincia a lottare. In questa risalita gli viene in aiuto lo sport: va in moto, in handbike, a cavallo e fa immersioni subacquee.

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Omar Bortolacelli su una moto presso l’Autodromo dell’Umbria © Associazione Ironwalk su Facebook

La sua passione per la velocità lo ha portato a gareggiare in tutto il mondo e, grazie all’utilizzo di un esoscheletro, riesce a compiere azioni quotidiane in autonomia e, di conseguenza, a vivere da solo. «Molta gente non si spiega come possa fare una vita così intensa e frenetica – ha raccontato Omar – ma la carrozzina mi ha fatto scoprire cose di me stesso che nemmeno io sapevo di avere. Mi ha regalato nuovi occhi, ora ho imparato a guardare le cose, a non vederle e basta».

La fondazione “Ironwalk – la sfida di un uomo, la forza di tanti”

A giugno del 2021 Omar ha fondato l’associazione “Ironwalk – la sfida di un uomo, la forza di tanti, dopo aver percorso gli ultimi 500 metri del Portico di San Luca camminando. Una prova fisica “in solitaria” che è stata resa possibile grazie ad un esoscheletro di ultima generazione.

Omar con la sua associazione desidera mandare un messaggio di speranza e positività e vuole sensibilizzare i giovani su temi vitali come la sicurezza stradale, l’inclusione dei disabili nella società e lo sport come “trampolino di lancio” per una vita migliore.

«Il messaggio che posso lasciare è che la vita è una e va vissuta a pieno, bisogna credere in se stessi, credere nelle proprie potenzialità, vivere giorno dopo giorno fino in fondo e non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni».

Sport e disabilità: l’attività di sensibilizzazione di Omar verso la sicurezza stradale e l’inclusione sociale

Da oltre dieci anni Omar organizza incontri pubblici nelle scuole di diverse regioni d’Italia, per portare la sua esperienza e temi importanti, come quello dello sport e della disabilità. Inoltre, da qualche anno collabora con il team “Mi Fido di Te”, che opera all’interno delle scuole medie dei Comuni di Terre d’Acqua, dove si incontrano studenti e insegnanti per parlare di ambiti importanti quali il cyber-bullismo, i rischi legati all’uso inconsapevole del web e i pregiudizi.

Oggi Omar è un ragazzo autonomo e pieno di vita, vive a Sant’Agata Bolognese e lavora nella centrale del 118 di Bologna, dove cerca sempre di dare il massimo per assicurare un servizio migliore. «Adesso prendo le chiamate della gente che ha bisogno delle ambulanze – ha spiegato Omar – mi piace andare a lavorare, lo faccio come una volta: prima ci andavo col sorriso, ora ancora di più».

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