Da uno studio dell’Eurosif sugli investimenti sostenibili e responsabili, emerge che nel biennio 2007-2009 gli europei hanno deciso di dirottare i loro risparmi verso finanza etica, facendo registrare un aumento pari all’87%.

Nonostante la crisi dei mercati finanziari, dallo “Studio sugli investimenti sostenibili e responsabili in Europa 2010” pubblicato a ottobre dall’Eurosif (European Sustainable and Responsible Investment Forum) emerge che gli investimenti nel campo della finanza etica nel biennio 2007-2009 sono quasi raddoppiati. Negli ultimi due anni, infatti, gli investitori europei hanno deciso di dirottare i loro risparmi su mercati e fondi che sostengono le aziende che operano nel rispetto dei valori sociali, dei diritti umani e della salvaguardia dell’ambiente e che sono lontane da logiche di puro profitto, per un totale di circa 5.000 miliardi di Euro.

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Dalla fine del 2007 alla fine del 2009 l’ammontare complessivo degli investimenti etici è passato da 2.700 a 5.000 miliardi di Euro, facendo registrare un incremento record dell’87% su base biennale. Per quanto riguarda la tipologia degli investitori europei, c’è una netta prevalenza di quelli istituzionali, tuttavia la quota dei piccoli investitori sta aumentando in modo significativo, soprattutto in Germania, Austria, Francia e Belgio. Il mercato italiano, invece, ha registrato un aumento del 28%, passando dai 243 miliardi raccolti nel 2007 a 312 miliardi di Euro del 2009, ed è ancora costituito per il 99% da investitori istituzionali.

Un altro dato importante che emerge dallo Studio europeo è l’interesse crescente dei risparmiatori verso i fondi di microfinanza, conseguente ai disastri finanziari causati da gravi inadempienze ed imprudenze nella gestione degli investimenti da parte di banche e istituzioni finanziarie considerate da tutti affidabili. Le recenti speculazioni finanziarie hanno agito da stimolo per molti investitori, rendendoli consapevoli dell’importanza che gli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) rivestono in ogni scelta d’investimento. La finanza etica è in forte crescita proprio perché sostiene istituzioni, progetti e organizzazioni che propongono modelli di sviluppo sostenibili e iniziative di alto valore sociale, i cui effetti positivi ricadono soprattutto sulle aree meno sviluppate del pianeta.

Da una parte esiste una crescente richiesta da parte dei risparmiatori e degli investitori di poter interagire con banche ed istituzioni finanziarie che operino solo sui mercati al servizio della collettività, che siano lontane dalle logiche di puro profitto nel breve periodo e che sappiano coniugare la giusta remunerazione degli investimenti con il perseguimento del bene comune. E dall’altra, ci sono operatori del settore che sono alla ricerca di indicatori sempre più accurati, che consentano di monitorare, accanto alle performances economiche, anche quelle sociali ed etiche delle imprese. Secondo Matt Christensen, direttore di Eurosif, “Il dibattito si è progressivamente spostato dalla performance finanziaria dei fondi all’individuazione delle migliori metodologie di misurazione degli impatti ESG, per rappresentare meglio le aspettative degli investitori. La questione dell’integrazione degli aspetti ESG nella gestione dei fondi d’investimento rientra all’interno di un processo evolutivo che riserverà imprevedibili e interessanti innovazioni nel prossimo futuro”.

Per approfondire:
European SRI Study 2010 (Socially Responsible Investing)

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Laura Pavesi

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