Sostenibilità

Blitz antinquinamento a Modena

di 5 Maggio 2008No Comments

Per mesi a Modena e provincia 60 uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno indagato, pedinato e fotografato. E’ così che è stato scoperto e bloccato un pericoloso traffico illecito di rifiuti. Ben diciassette ditte che operano nel settore della pulizia delle fosse settiche – i classici “autospurghi” – riversavano nelle fogne e su campi agricoli fanghi non sottoposti a controlli che invece dovevano essere inviati depuratori specializzati.

Provenienti da scarichi di servizi igienici di palazzi e comunità, i fanghi depositati nel fondo delle fosse settiche devono essere rimossi ogni 15/18 mesi. Secondo l’attuale normativa (D.Lgs.152/06) i fanghi urbani possono essere utilizzati – se rispondenti ad alcuni requisiti come la minima percentuale di metalli pesanti – come concimi in agricoltura, oppure conferiti in centri di trattamento. Fondamentale però – dichiara il decreto – l’aver effettuato un attento controllo sui suoli e sui fanghi di concimazione.

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Senza troppi riscontri, invece i liquami modenesi venivano sparsi sui campi o gettati nelle fogne. “Fangopoli” fruttava non poco alle 18 persone oggi indagate: “E’ stato calcolato – fa sapere il Corpo Forestale dello Stato – che le ditte sparse tra i vari comuni della provincia modenese abbiano riversato nelle fogne o nei campi agricoli tra le 8 e le 9.000 tonnellate di rifiuti liquidi”. Il guadagno derivava da ignari clienti che pagavano gli importi relativi alle operazioni di smaltimento. Ma le ditte del malaffare, che ora dovranno rispondere di traffico e gestione illecita di rifiuti e falso ideologico, evitavano, grazie allo sversamento, di corrispondere agli enti gestori degli impianti di trattamento l’importo dovuto. In totale circa 250mila euro annui.

Grazie ad una vasta operazione che ha visto ben 21 perquisizioni, sono stati posti sotto sequestro i 19 automezzi che venivano impiegati per le attività illecite. La riuscita azione, denominata non senza ironia, “Operazione Cambronne” – come il famoso militare francese che nel 1815 invitato ad arrendersi agli inglesi gridò in risposta “Merde!” – è stata possibile soprattutto grazie alle segnalazioni di quelle aziende che ancora si occupano dello smaltimento dei rifiuti liquidi in totale osservanza della legge.

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Francesca Farina

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