L’agricoltura biologica in Italia si conferma, anche quest’anno, in crescita e in controtendenza rispetto agli altri settori produttivi. Il trend del biologico è positivo su più fronti: aumenta la produzione di alimenti, aumentano le vendite e le esportazioni e crescono i consumi di cibi biologici nelle scuole italiane.

Secondo una recente ricerca dell’ AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), in collaborazione con Firab (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica) e Ismea Gfk-Eurisko, i produttori italiani certificati bio sono quasi 50.000, coltivano una superficie complessiva di 1,2 milioni di ettari di terreno ed hanno un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro all’anno.

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In Italia, nel primo semestre 2013, nonostante un calo generalizzato nei consumi alimentari pari al 3,7%, i soli consumi del biologico hanno registrato un incremento dell’8,8%, per un fatturato di circa 2 miliardi di euro – cifra che comprende vendite al dettaglio presso i negozi bio specializzati, grande distribuzione, vendite dirette presso le aziende agricole, gruppi d’acquisto, ristorazione e altri canali della filiera corta.

BIO agricoltura EULa performance positiva del biologico registrata sul mercato interno per il secondo anno consecutivo si accompagna ad un aumento delle esportazioni. L’Italia si conferma, anche quest’anno, primo paese in Europa per export di prodotti biologici e tra i primi paesi esportatori a livello globale, con un fatturato che supera il miliardo di euro all’anno. Il paese europeo che acquista maggiormente i prodotti italiani bio è la Germania, che importa soprattutto frutta e verdura, conserva di pomodoro, vino, olio e pasta (a lato, il Logo di produzione biologica dell’Unione Europea).

Un altro dato interessante è la crescita del consumo di alimenti bio nelle scuole italiane, che emerge da una seconda ricerca, effettuata da Nomisma/Pentapolis. Secondo Nomisma, si registra un aumento del 50% delle mense scolastiche sostenibili in tutta Italia, con una fornitura di oltre 1,2 milioni di pasti biologici all’anno.

I dati che emergono da queste ricerche dimostrano che, a dispetto della contrazione dei consumi e della crisi economica, la scelta degli italiani di acquistare biologico non dipende tanto dal prezzo degli alimenti bio (che sono in media più alti), ma dai vantaggi ambientali ed etici che il biologico rappresenta. L’agricoltura biologica è riconosciuta come modello di sviluppo sostenibile, perché si basa su principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali presenti sul territorio, di tutela della salute dei cittadini e di attenzione al benessere degli animali.

È un sistema di produzione che offre al consumatore determinate garanzie: le tecniche utilizzate sono rispettose dell’ambiente e dei cicli produttivi naturali, riescono a mantenere nel tempo la biodiversità e a produrre cibi sani e di qualità. La resa dei raccolti è inferiore all’agricoltura tradizionale (e questo influisce sul prezzo finale), ma gli alimenti bio sono privi di parassitari, diserbanti e pesticidi, che rischiano di finire anche nelle nostre falde acquifere, e non contengono conservanti. Per molti italiani, inoltre, è importante non mangiare le uova o la bistecca di animali che non hanno mai visto la luce del sole.

Sostenere l’agricoltura biologica, quindi, per tanti consumatori significa contribuire a salvaguardare le risorse e la biodiversità, rispettare gli animali e tutelare la salute di tutti (non solo la propria, ma anche quella dei bambini, degli agricoltori e di chi non mangia biologico). I dati positivi del biologico in Italia parlano chiaro: chi acquista bio, lo fa essenzialmente per garantire a sé e ai propri figli cibi sani, privi di additivi e ottenuti senza pesticidi e sostanze chimiche di sintesi; per evitare la distruzione dell’ambiente e per dare un futuro migliore ai propri figli.

”Si tratta di numeri”, ha commentato Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB, “che evidenziano da parte dei consumatori – sia a livello italiano sia a livello europeo e mondiale – un forte aumento di interesse, di informazione, di attenzione e, quindi, di domanda. Il bio non è solo alimentazione, ma è cultura, territorio, sostenibilità, innovazione e tradizione, solidarietà, etica, ricerca”.

 

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Laura Pavesi

Laura Pavesi

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