Attualità

Ex-villa di Totò Riina diventa agriturismo

di 11 Novembre 2008Marzo 5th, 2017No Comments

La battaglia contro la mafia si fa anche colpendo il prestigio economico e i simboli del potere illegale sul territorio. E’ per questo che la villa corleonese di Totò Riina, forse il più noto mafioso siciliano, è diventata un agriturismo. Costituito da due grandi casali, il complesso che prima ospitava il numero due della mafia nazionale e i summit dei mafiosi di tutta Italia, oggi è pronto ad accogliere famiglie e amanti della natura.

Grazie alla legge del 13 settembre del 1982, detta Rognoni/La Torre, le ricchezze della mafia tornano ai cittadini restituendo il maltolto. Sì, perché la ricchezza delle organizzazioni mafiose sono costruite sottraendo ricchezza e spesso la vita a molte persone: spaccio di droga, pizzi, appalti truccati danneggiano continuamente la Penisola. Ma c’è chi non si arrende. Molte organizzazioni – grazie al potente strumento giuridico della confisca – gestiscono i beni restituiti alla comunità. Sono spesso cooperative agricole che producono biologicamente unendo così il recupero del territorio al lavoro, potente antidoto allo strapotere delle cosche mafiose.

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Dal 30 giugno 2008 i beni confiscati sono oltre 8.000 di cui la maggior parte in Sicilia. Anche il 2007 è stato un anno brillante. Purtroppo il processo che porta dalla confisca alla destinazione del bene – e dunque alla decisione di cosa farne – è molto lungo. Possono passare anche anni perché lo Stato deve assicurarsi che il bene sia destinabile. In questo periodo il bene si deteriora, la credibilità del sistema antimafia si indebolisce, le minacce aumentano. Ipoteche o l’occupazione dell’immobile rendono molto difficoltosa l’assegnazione: bisogna sbrigare beghe burocratiche spesso “non casuali”, come l’occupazione da parte dei familiari del mafioso o quote indivise fra vari proprietari.

Ad oggi più dell’80% di quella che fu la ricchezza della mafia presenta delle complicazione nelle assegnazioni. Solo il 18% è facilmente destinabile. Nel frattempo gli immobili vengono gestiti dal Demanio. Ma c’è ancora una buona notizia: nel 2007 per la prima volta il numero dei beni destinati ha superato il numero dei beni in gestione allo Stato.

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Francesca Farina

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