Le Nazioni Unite approvano una nuova risoluzione in favore di una moratoria universale sulla pena di morte. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha ratificato, durante la 65esima sessione del 21 dicembre 2010, una risoluzione in favore di una moratoria universale della pena di morte. L’esito della votazione della nuova risoluzione è stato il seguente: 109 Paesi favorevoli, 41 contrari e 35 astenuti. 

Si tratta della terza risoluzione approvata dall’ONU in favore della moratoria della pena di morte, che fa seguito a quelle storiche del 2007 e del 2008. Anche stavolta si registra un ulteriore ed importante passo in avanti a livello mondiale, poiché nel 2007 si espressero in favore della moratoria 104 Paesi, contro la moratoria 54 e si astennero in 29, mentre nel 2008 i voti favorevoli furono 106, contrari 46 e astenuti 34.

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Il dato più significativo della giornata del 21 dicembre è stato il voto favorevole di Paesi che nel 2008 avevano votato contro (Kiribati, Maldive e Mongolia) o si erano astenuti (Bhutan, Guatemala e Togo) e il voto di astensione di 4 Paesi che nel 2008 avevano votato contro (Comore, Nigeria, Isole Salomone e Tailandia). Inoltre, è salito il numero dei Paesi che hanno presentato la risoluzione: quest’anno sono 90 e 3 di essi lo hanno fatto per la prima volta nella loro storia (Cambogia, Russia e Madagascar).

Per quanto riguarda il testo della risoluzione, invece, l’unica novità rispetto alle due precedenti è la richiesta rivolta agli Stati membri dell’ONU di “rendere disponibili le informazioni rilevanti circa l’uso della pena di morte al fine di favorire un dibattito nazionale informato e trasparente”.

Anche se, dal punto di vista giuridico, la risoluzione ONU non ha valore vincolante per i paesi membri, si può affermare che a livello mondiale il fronte pro moratoria sta crescendo in modo significativo. Grande soddisfazione, infatti, è stata espressa in questo senso da tutte le associazioni e le ong che da molti anni si battono per l’abolizione della pena di morte.

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Laura Pavesi

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