Il caro vecchio divano, la collezione di fumetti, le conserve fatte in casa in cambio di una pagina web, di una tavola da snowboard, di un week end in una città d’arte o una settimana in montagna: la più antica modalità di scambio conosciuta dall’uomo, il baratto, torna nel III Millennio, grazie alla rete, ai Social Network e alle nuove tecnologie, ma soprattutto grazie ai tanti ‘barter’ (barattatori) che, condividendo conoscenze o liberandosi del superfluo, promuovono il riciclo, limitando sprechi, consumi e produzione di rifiuti. Un vero e proprio antidoto alla crisi, ecologico e sostenibile che, privilegiando l’aspetto umano rispetto al business, consente di fare shopping o viaggiare senza denaro 365 giorni l’anno.
Anche se la III edizione della “Settimana del Baratto” si è conclusa il 20 novembre scorso, infatti, le iniziative che l’hanno caratterizzata continuano in tutta Italia. Sono circa 300 i B&B che, dal Nord al Sud Italia, hanno scelto la formula della “Camera con Baratto”, mettendo a disposizione un soggiorno nelle proprie strutture in cambio di beni o servizi. E’ nella sezione chiamata “La Lista dei Desideri” del sito settimanadelbaratto.it, che la domanda e l’offerta di pernottamento s’incontrano: qui l’internauta può scoprire le richieste fatte dagli esercenti nelle località che si vorrebbero visitare. Pioniere del progetto, rivolto a viaggiatori in cerca di una vacanza da barattare semplicemente svuotando la cantina di casa propria o mettendo a disposizione le proprie conoscenze professionali, è stato il B&B Villacolle di Bosa, in provincia di Oristano (Sardegna), gestito da due ceramisti amanti del biologico, pronti ad accogliere le proposte più disparate – purché all’insegna della serietà, della cortesia e dell’originalità.
Con 70mila annunci pubblicati ed altrettante transazioni completate dalla fine del 2008 ad oggi, il sito zerorelativo.it ha fatto dello scambio e del dono una vera e propria “missione”, per “invitare a consumare in modo critico e a riutilizzare, a beneficio del Pianeta” spiega Paolo Severi, ideatore della piattaforma. E’ sufficiente iscriversi, inserire un annuncio completo di descrizione e di immagine, e allegare una lista di ciò che si vorrebbe ricevere. Le proposte si effettuano via e-mail e gli scambi personalmente, via posta o con l’aiuto dei cosiddetti ‘barter viaggianti’ – utenti del portale disponibili a trasportare gratuitamente gli oggetti a destinazione. I feedback aiutano a valutare il gradimento delle operazioni e il contributo dato alla community.

Ispirata agli ‘swap party’ americani, che dagli anni ’60 in poi hanno trasformato il baratto da fenomeno privato ad evento pubblico, “Swap Island” è la prima applicazione per dispositivi mobili che, all’insegna del “non ti butto, ti baratto”, consente di permutare oggetti in tempo reale. “E’ un Social Network a tutti gli effetti. Grazie alla chat è possibile accordarsi all’istante e stabilire il luogo d’incontro,  che può avvenire nell’isola di scambio più vicina, cioè  – ad esempio – presso associazioni culturali, pub o B&B che aderiscono all’iniziativa” spiega Bruna Maggiore, del team di aCrm, società italiana che lo scorso ottobre ha lanciato l’applicazione su iPhone, iPod Touch, iPad geolocalizzata e, fra breve, anche sul circuito Android. Basta scaricare l’applicazione gratuitamente e accedervi con il proprio account Facebook o Google per creare una vetrina su cui postare gli articoli da scambiare, visibili sul profilo di Swap Island o tramite newsletter sulla casella di posta degli iscritti. Con i sistemi geolocalizzati, inoltre, l’oggetto del desiderio più vicino a voi sarà visualizzabile direttamente su una mappa.
Il progetto “Swap Island” fa parte di un piano di applicazioni responsabili, tra le quali figura anche “Pet Island” dedicata alle adozioni di cani, creata insieme a “Diamoci la zampa Onlus” ed Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), che debutterà la prossima settimana insieme al progetto “A spasso per la città”, il cui obiettivo è reclutare volontari che portino a passeggio i quadrupedi meno fortunati, rinchiusi nei canili municipali. Entro fine anno, anche sul portale swapisland.it, sarà possibile lasciare un feedback per le valutazioni. Gli utenti più responsabili saranno premiati, al fine di incentivare comportamenti ecologicamente corretti ed incrementare le buone pratiche.

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Loredana Menghi

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  • Mauro ha detto:

    Suggerisco e rendo partecipi i lettori dell’esistenza di un sito che non si occupa di baratto, ma va oltre il concetto di scambio e “do ut des”, bensì è dedicato al REGALO di oggetti che altrimenti finirebbero in discarica.

    Il sito è http://www.reecycle.it e raccoglie anche una sezione di blog e rubriche tematiche sulla sostenibilità.

  • Scambiafacile ha detto:

    Ragazzi vi volevamo segnalare anche http://www.scambiafacile.it il un nuovo sito che vuol dare la possibilità/occasione ad ognuno di noi di scambiare oggetti di ogni tipo.
    Pubblicando i tuoi annunci risparmierai e aiuterai a sostenere l’ambiente.
    GRAZIE!!!!

  • Flavio ha detto:

    Segnalo la presenza del sito scambissimo.it che a differenza di tutti gli altri permette oltre che scambiare oggetti anche di prestarli per un tempo determinato.
    Naturalmente c’e’ la chat per accordarsi con l’utente e la possibilità di vedere gli articolo direttamente su mappa. Assolutamente da provare non ho alcun interesse a riguardo.