E’ lecito domandarsi dove  sia la buona notizia nel dramma che da ormai troppo tempo sta sconvolgendo l’Ucraina e la sua capitale Kiev. Il bilancio dei morti, come accade sempre in tempo di guerra, non è chiaro. Dati ufficiali parlando di circa 30 persone, ma i medici di campo ne contano più di 100. Dov’è la buona notizia? Ed in effetti, in questo ennesimo scenario di follia di spazio per le buone notizie ne rimane troppo poco.

E mentre il mondo della rete aspetta di conoscere la  sorte della giovane Olesya Zhukovskaya, l’infermiera colpita ieri da un proiettile alla gola e diventata icona della protesta ucraina grazie al suo drammatico tweet “muoio” postato nei minuti successivi al colpo, un’altra voce si solleva dalla polvere di piazza Maidan, Kiev.

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I Am a Ukrainian” è un grido di speranza, una richiesta di sostegno e di solidarietà. Protagonista è una giovane donna ucraina, bellissima. Potrebbe essere una modella, ma non si sta esibendo altezzosa su di una passerella vestita con abiti preziosi. A farle da sfondo solo piazza Maidan, sede della protesta ucraina e quel rumore di ferro percosso con mazze e manganelli, diventata ormai colonna sonora della rivolta.

La sua espressione è stanca e terrorizzata, ma una luce le illumina il viso, trasudante di contegno e dignità.
Fa freddo in Ucraina e le sue parole escono trasportate da nuvole di condensa. Ma la protesta, così come la sua voce non si ferma. E  il suo messaggio è chiaro:  ascoltatemi, ascoltateci, aiutateci. Diffondete questo messaggio. Non lasciateci soli a combattere questa guerra.

Il suo, non è solamente lo sguardo di tutti i ragazzi e le ragazze ucraine che vogliono far arrivare la loro storia al mondo prima che sia troppo tardi. Prima che il governo oscuri la rete e soffochi le loro istanze agli occhi del mondo. E’ lo sguardo di tutti quelli che lottano per la giustizia e per la libertà di espressione e di autoaffermazione.
A girare e produrre il video Whisper for a Roar un collettivo di filmakers e accademici già autore di un docu-film omonimo Whisper for a Roar in cui vengono narrate le  storie di coraggio degli attivisti democratici di Egitto, Malesia, Ucraina, Venezuela e Zimbabwe.

“I am a Ukrainian” è un video che va visto, discusso e condiviso perché noi non siamo ucraini, ma solamente se la nostra voce si unirà al loro coro di giustizia, l’Ucraina avrà una speranza di vincere la sua battaglia contro l’oppressione.

 

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Valentina Marchioni

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