Si stima che i paesi dell’Eurozona investiranno, da qui al 2017, 30 miliardi di euro per lo sviluppo della banda larga, ovvero quasi 200 euro a famiglia.

Le tecnologie legate alla diffusione di Internet sono quelle che probabilmente più condizionano la nostra vita quotidiana, agevolandone diversi aspetti. Per questo motivo il mercato e gli operatori di telefonia sono in continuo movimento per venire incontro alle esigenze degli utenti, che vanno a farsi sempre più selettivi operando un continuo confronto tra le tariffe adsl più vantaggiose in grado di offrire soluzioni differenti in risposta alle esigenze più disparate.

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Fibra ottica, satellite, alta e altissima velocità, le possibilità offerte dalle nuove tecnologie sono tantissime, eppure è noto il forte ritardo dell’Italia nello sviluppo delle connessioni veloci. E questo, secondo una recente sentenza, forse sarebbe anche colpa della violazione di alcuni operatori in maniera di norme Antitrust. Avevamo già visto come l’Italia si stesse muovendo per attuare una riduzione dei costi della banda larga, ma per rispettare le scadenze dell’Agenda Digitale e per investire in un settore certamente fruttifero, si stima che i più grandi mercati europei metteranno in gioco 30 miliardi di euro di investimenti.

La società IHS ha varato un studio per quantificare gli investimenti dei principali paesi Europei destinati allo sviluppo della banda larga di ultima generazione. Analizzando gli impegni dei governi e delle società che operano nel settore delle Tlc, la ricerca ha analizzato la situazione che si prospetta per Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito nei prossimi 3 anni. Per Richard Broughton dell’IHS questo impegno dimostra la voglia di governi e società di “assicurarsi i futuri benefici economici e sociali di reti a banda larga a prova di futuro”.

Per quanto riguarda l’Italia, il governo ha dichiarato di voler investire almeno 7 miliardi di euro per lo sviluppo delle reti a bada larga e banda ultra larga nei prossimi 5 anni. Di questa somma almeno 5 miliardi saranno costituiti da fondi pubblici. Anche le compagnie telefoniche si impegnano considerevolmente nel mercato, come Vodafone che ha previsto di stanziare 1,8 miliardi da aggiungere ai 900 milioni di euro già investiti (progetto “Spring”).

Anche Telecom Italia ha messo in conto un investimento di 3,5 miliardi da erogare entro il 2016. Di questi, 1,8 miliardi sono destinati al campo dell’ultrabroadband con fibra ottica, 900 milioni di euro destinati invece alle reti mobili ultraveloci e 700 milioni per lo sviluppo del Cloud Computing.

Per quanto riguarda il resto dell’Europa, è possibile ritrovare il massiccio impegno finanziario di Vodafone, Orange e Telefonia in Spagna, le quali hanno destinato 1 miliardo di euro per la normale fibra ottica, con l’obiettivo di raggiungere 6 milioni di famiglie entro tre anni. Anche in Germania si mira a coprire il 65% delle case con la fibra ottica entro i prossimi due anni, con uno sguardo attento alla copertura di banda larga nelle aree rurali.

Stessi obiettivi, ma con diverse percentuali, per la Gran Bretagna: l’impegno è quello di raggiungere il 95% della popolazione con connessioni a banda larga entro il 2017, con BT, Sky e Talk Talk che guidano gli investimenti. Più ingente l’impegno della Francia, in cui è stato previsto un investimento totale di 20 miliardi di euro. L’obiettivo? Coprire il 100% delle abitazioni francesi entro il 2022.

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Linda Iulianella

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