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Incidenti stradali, -20% in Italia dal 2010. In arrivo il piano sicurezza

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incidenti stradali Joyful unsplash

Oggi è la giornata mondiale delle vittime della strada. Come va l’Italia quanto a sicurezza stradale?

Le misure restrittive determinate dalla pandemia nel 2020 hanno inciso sulla curva degli incidenti stradali, notevolmente ridotta rispetto agli anni precedenti. Secondo l’Istat, lo scorso anno i decessi avvenuti per sinistri su strada in Italia sono stati 2.395, (-24,5%), mentre 159.249 sono stati i feriti (34%), e 118.298 gli incidenti, in drastica diminuzione rispetto al 2019 (31,3%).

Il decremento della mortalità è evidente, pari a circa il 50% sulle autostrade e tra il 40 e il 44% su strade urbane ed extraurbane.  Dal 2010 difatti, in Italia gli incidenti stradali sono diminuiti del 20% e le vittime del 37%. Volgendo lo sguardo ancor più indietro, dal 2001 al 2011 le vittime della strada erano scese del 44%.

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Il trend positivo riscontrato nell’ultimo anno però non è legato a migliorie nell’ambito della sicurezza stradale, ma va contestualizzato in relazione al blocco della circolazione e al confinamento forzato delle persone durante l’emergenza sanitaria. Già nel 2021 si registra nuovamente un aumento della curva degli incidenti e conseguentemente di quella delle vittime.

Diversi sono gli appelli lanciati da parte dell’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale (ASAP) e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFVDS) per garantire che l’andamento positivo dell’anno precedente non si inverta drasticamente: si prospettano difatti nuove iniziative e proposte affinché la sicurezza stradale possa effettivamente migliorare, tra cui l’aumento delle forze dell’ordine sulla rete stradale secondaria e la promozione dell’uso delle bici invece delle auto.

Incidenti stradali in crescita nel 2021: nuove soluzioni in arrivo

Terminato l’effetto del confinamento sociale si registrano nuovamente dati preoccupanti rispetto al 2020, con sinistri plurimortali aumentati del 29,7% e decessi cresciuti del 18%. L’ASAP ha riportato, in riferimento ai primi sei mesi del 2021, 48 incidenti stradali con 105 vittime e 97 feriti. “Nel post pandemia si è registrata una sinistrosità molto grave specie sulle strade statali e provinciali – ha affermato Giordano Biserni, presidente dell’associazione – Nel solo periodo estivo l’Osservatorio Asaps ha registrato il decesso immediato di 59 ciclisti e 64 pedoni. Aggiungiamo poi i dieci morti da inizio anno per incidenti sui monopattini”.

Per il presidente dell’associazione la ripresa della circolazione stradale potrebbe portare al superamento dei numeri degli incidenti e vittime del 2019, cioè alla situazione pre-Covid. “Bisognerebbe ripristinare nuove e più massicce campagne di informazione, come quelle sulle stragi del sabato sera che hanno funzionato – suggerisce Biserni – E inasprire i controlli non delegando tutto agli autovelox, che sono peraltro utili, ma rafforzando il numero di pattuglie sulle strade per intercettare chi usa il cellulare alla guida o fa uso di alcol o stupefacenti”.

Uno sguardo in Europa: a che punto siamo con i miglioramenti?

In Europa si registra un trend positivo, confermato dall’European Transport Safety Council (ETSC), che ha riportato i dati di 24 Paesi europei in riferimento alle vittime della strada nel mese di aprile 2020, riscontrando una diminuzione media di mortalità del 36%. Valori così bassi sono una vera novità: basti pensare che in Europa i decessi sono diminuiti del 24% nel decennio 2010-2019. Il calo più significativo di morti per incidenti su strada spetta proprio all’Italia seguita da Belgio, Spagna, Francia e Grecia, con un decremento percentuale maggiore del 55%.

Tuttavia una recente inchiesta europea dell’ASAPS  ha evidenziato che un quarto delle vittime da incidenti stradali ha tra i 15 e i 30 anni e rappresenta circa un quinto (18%) di tutte le cause di morti giovanili, mentre in Italia la percentuale raggiunge il 25%. Per questo l’ETSC ha stilato una serie di richieste all’Unione Europea per aumentare la sicurezza dei giovani conducenti, come introduzione di limiti di tasso alcolemico nel sangue più stringenti da far rispettare, tolleranza zero per l’uso di sostanze psicotrope illegali e un sistema di rilascio graduale della patente di guida.

La Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada

Domenica 21 novembre ricorre la Giornata Mondiale ONU del Ricordo delle Vittime della Strada, istituita nel 1995 per volontà della Federazione Europea delle Vittime della Strada (FEVR) e poi adottata dalla Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005. Della Federazione fa parte anche l’AIFDVS, che per l’occasione ha organizzato l’iniziativa “Ricordare per cambiare”, con l’obiettivo di fermare la strage stradale e ridurre l’inquinamento ambientale e omaggiare la memoria di coloro che non ci sono più attraverso dei poster con le foto delle vittime, l’età e la data del decesso nei luoghi in cui sono avvenuti gli incidenti.

Saranno poi diffuse le candele “Accendimi di speranza” e affissi  dei manifesti sulla guida distratta o sotto l’effetto di alcol. L’iniziativa coinvolge anche 27 campi sportivi di pallavolo e di basket, dove i giocatori esibiranno le magliette con la scritta “fermiamo insieme la strage stradale” e con lo striscione “La distrazione nel gioco può farti perdere la partita, sulla strada può trasformarti in un criminale. Pensaci!”.

Un nuovo piano per la sicurezza stradale

Progetti ed iniziative che affrontino il problema degli incidenti stradali non sono solo locali, ma interessano tutto il mondo allo stesso modo. Nel settembre 2020, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’“Improving Global Road Safety” con la quale s’impegna ad incentivare una maggiore collaborazione tra Stati per mettere in pratica precauzioni più efficienti per le persone alla guida. Il Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale 2021-2030 partirà dal 28 Ottobre 2022, con l’obiettivo di prevenire almeno il 50% dei decessi e degli infortuni per incidenti stradali entro dieci anni.  Il nuovo piano tiene conto dei progressi registrati durante il Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale 2011 -2020 e dell’inclusione della sicurezza stradale nell’Agenda Globale per la salute e lo sviluppo.

Alla luce dei risultati ottenuti nei decenni precedenti, il progetto messo in campo dall’ONU vuole proporre nuove sfide, tra le quali l’introduzione di politiche di promozione della pedonalità e l’utilizzo di biciclette e del trasporto pubblico come modalità rispettose dell’ambiente e della persona umana, essendo meno a rischio di sinistri stradali rispetto alle autovetture.

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