Popolo del Gabon, finalmente siamo sulla strada verso la felicità”, questo quanto detto il 30 agosto 2023 dal gruppo di militari appartenente alle forze di sicurezza e di difesa del Gabon, che ha annunciato alla tv di Stato di aver preso il potere a cospetto della dinastia Bongo al comando dal 1967.

Proprio questa la promessa dei militari che hanno inoltre annunciato un cambiamento di rotta ambizioso e che hanno suscitato nuove e positive speranze nei confronti delle popolazioni locali che fino ad ora hanno vissuto le delusioni dei governanti eletti. La folla, infatti, ha accolto con grande entusiasmo l’insediamento del nuovo presidente del governo di transizione del Gabon, Brice Clotaire Oligui Nguema.

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La popolazione ha assistito con interesse alla cerimonia di investitura del nuovo leader del Paese, che ha tenuto la sua prima conferenza promettendo di condurre la Repubblica Gabonese verso elezioni trasparenti, la scrittura di una nuova costituzione, nuovi codici elettorali e penali, specifiche lotte contro la corruzione e misure per favorire lo sviluppo economico nazionale. Nguema ha anche annunciato il ricongiungimento con i rifugiati politici residenti all’estero e la liberazione dei prigionieri diplomatici.

Colpo di stato in Gabon: la fine della presidenza Bongo

Omar Bongo, fondatore e segretario generale del Partito Democratico Gabonese, succede alla presidenza della Repubblica dopo la morte di Léon M’Ba colui che ha guidato il Paese dopo l’indipendenza. Da quel momento in poi Bongo inizia ad imporre il PDG come unica soluzione alla democrazia ed inizia a governare con durezza.

Grazie all’aiuto della Francia, ex colonizzatrice, il nuovo presidente si rivela uno dei pilastri della Françafrique, politica espansionistica del Paese francofono all’interno delle proprie ex colonie africane, praticando in patria una linea conservatrice rispetto a quella filo-occidentale dimostrata nei confronti della Repubblica francese sul piano internazionale. Omar Bongo muore nel giugno del 2009 dopo quasi 42 anni di potere assoluto e nell’ottobre dello stesso anno gli succede il figlio, Ali Bongo Ondimba, che ha governato fino al colpo di stato del 30 agosto 2023.

Golpe in Africa: sicurezza e benessere per le proprie popolazioni

Stando ai dati di Valigia Blu, dal 1950 in Africa ci sono stati 214 colpi di stato di cui 106 riusciti. Su 54 Paesi africani almeno 45 si sono fatti carico di questa traumatica esperienza. Ogni volta che si verifica in Africa un golpe, si accende il dibattito sull’effettiva capacità delle istituzioni locali di rispondere adeguatamente ai bisogni di sicurezza e di benessere della propria popolazione.

Secondo i professori universitari ed esperti in materie sociali e politiche Jonathan Powell dell’Università della Florida centrale e Clayton Thyne dell’Università del Kentucky, per aver effetto un golpe deve durare almeno una settimana. In alcuni casi può rovesciare il sistema costituzionale di un Paese per preservare gli interessi dei complottisti, come ad esempio la diminuzione dei fondi governativi stanziati, in altri casi, può essere d’aiuto per la difesa e tutela della popolazione.

Difatti, se il governo in carica abusa di potere, i militari intervengono per rovesciarlo sino al ripristino del rispetto delle regole e della Costituzione. Segnatamente, si è dinanzi ad un atteggiamento di democrazia scaturito dalla rabbia per le precedenti ed inefficaci gestioni.

I territori africani e il colpo di stato in Gabon come prima fase di cambiamento

La società africana pur di provare a cambiare direzione politica e sociale per il mancato rispetto delle costituzioni nazionali, come nel colpo di stato in Gabon, si affida ai militari che si presentano come veri e propri salvatori della patria.

Achille Mbembe intellettuale di origine camerunese sul quotidiano Le Monde approfondisce il tema dichiarando: “i golpe appaiono come l’unico modo di provocare un cambiamento, di assicurare una forma di alternanza al vertice dello stato e di accelerare la transizione generazionale”.

 

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Vincent Truppo

Vincent Truppo

Tra i miei focus principali, abbattere gli stereotipi che talvolta non danno la possibilità di conoscere realmente chi ci circonda, la definizione del termine stereotipo rappresenta appieno il mio lavoro. Con enorme piacere collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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