Dal 26 febbraio al 1° marzo 2024, l’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, con sede a Nairobi, in Kenya, ha ospitato la sesta sessione dell’Assemblea ONU per l’Ambiente (UNEA-6).

L’UNEA-6 si è conclusa con l’adozione di quindici risoluzioni, due decisioni e una Dichiarazione ministeriale. Provvedimenti, che mirano a contrastare le problematiche legate al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento.

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Ma non solo. Per la prima volta nel corso di un’Assemblea per l’Ambiente, si è parlato di come la cooperazione e il multilateralismo, culminati in una serie di accordi ambientali di successo, possano essere strumenti fondamentali per contribuire insieme a un futuro più giusto e sostenibile.

Di cosa si occupa l’Assemblea ONU per l’Ambiente

L’Assemblea ONU per l’Ambiente (UNEA) è il principale organismo decisionale al mondo in materia di ambiente e si prefigge l’obbiettivo di provare a “ripristinare l’armonia tra l’umanità e la natura, migliorando la vita delle persone più vulnerabili del mondo“. In particolare, l’UNEA, definisce l’agenda ambientale globale e guida l’operato dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

Nell’edizione appena conclusasi ha partecipato una cifra record di persone: 6.000 delegati, compresi 7 capi di Stato e 139 tra ministri e viceministri, nonché esperti, attivisti della società civile e rappresentanti del mondo del lavoro e dell’industria, a dimostrazione di quanto questi incontri multilaterali siano un’occasione per raccogliere punti di vista diversi, con l’obbiettivo di concentrare gli sforzi verso un obbiettivo comune.

A tal proposito, il tema centrale dell’UNEA-6 sono stati gli accordi ambientali multilaterali e come questi abbiano contribuito e possano aiutare a superare le problematiche legate al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e all’inquinamento.

La cooperazione può aiutarci a superare le crisi

L’UNEP contribuisce ad amministrare più di venti accordi ed enti correlati. Queste convenzioni, alcune delle quali risalgono a molti anni fa, come il Piano d’Azione per il Mediterraneo del 1975, contribuiscono tutt’oggi a proteggere specie in pericolo, a limitare l’inquinamento e a preservare la biodiversità.

Tra queste si possono citare la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), un accordo, che contribuisce a regolamentare il commercio di oltre 38.000 animali e piante. O ancora il Protocollo di Montreal, del 1987, che ha avuto un ruolo fondamentale nel limitare il buco nell’ozono e le sue conseguenze.

Da sottolineare come anche gli ultimi anni, nonostante l’incertezza provocata dalla pandemia e dalle tensioni geopolitiche, si siano contraddistinti per alcuni risultati molto importanti per la cooperazione ambientale. Nel 2022, è stato approvato il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, che mira a proteggere oltre un milione di specie di animali e piante  a rischio estinzione. Nel 2023, è stato firmato il cosiddetto High Seas Treaty, per conservare la biodiversità marina nelle aree al di fuori delle giurisdizioni nazionali. Infine, alla COP27 di Sharm el-Sheikh, i Paesi membri hanno annunciato un accordo per supportare i Paesi vulnerabili contro le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Cos’altro è emerso all’UNEA

Il documento finale dell’Assemblea ONU per l’Ambiente sottolinea come l’adozione di azioni multilaterali efficaci, inclusive e sostenibili sia un processo fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’inquinamento. Riconosce inoltre l’urgenza di affrontare alcune sfide ambientali globali, come la desertificazione, la degradazione del suolo e delle foreste.

Ma soprattutto, invita i Paesi a lavorare insieme in modo efficace, sostenibile e inclusivo, coinvolgendo i giovani, gli indigeni, le donne e le categorie meno rappresentate. Infine, per affrontare più efficacemente le sfide ambientali globali, evidenzia la necessità di rafforzare l’UNEP in termini di risorse finanziarie, capacità operative e ruolo di coordinamento.

La settima sessione dell’UNEA si terrà a dicembre 2025.

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Marzio Fait

Marzio Fait

Marzio Fait. Mi occupo di comunicazione per il non-profit. Ho partecipato come observer alla COP 27 e alla COP28. Mi occupo di attualità, di diritti umani e di giustizia climatica. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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