Statistiche e dati alla mano, viviamo in una delle epoche più pacifiche della storia dell’umanità

Si celebra oggi la Giornata Internazionale della Pace. La ricorrenza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981, nacque come giorno di cessazione del fuoco e di non violenza a livello mondiale, affinché tutte le nazioni e i popoli si sentissero motivati a interrompere ogni ostilità durante tutta la giornata. Una tregua di ventiquattro ore dalla paura e dall’incertezza per tante persone, vittime di guerre, di conflitti spesso fratricidi e di persecuzioni violente in molte regioni del pianeta.

Tuttavia, oggi viviamo probabilmente nell’era più pacifica della storia della nostra specie. Lo dice Steven Pinker, professore di psicologia all’Università di Harvard, nel suo recente libro Enlightment now in cui analizza come la realtà sia ben diversa da quella che viene rappresentata dai mass-media. Nel nostro Paese stiamo assistendo ad un periodo di pace ininterrotta da più di 70 anni. L’ultimo conflitto che ci ha coinvolto direttamente è stata la Seconda Guerra Mondiale.

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L’umanità è progredita in modo esponenziale in ogni campo, in particolare negli ultimi 250 anni, ovvero a partire dalla rivoluzione culturale iniziata con l’illuminismo e i progressi scientifici, umanistici e tecnologici. Salute, ricchezza, felicità, benessere, aspettativa di vita, qualità della vita, mortalità infantile, educazione, istruzione, diritti civili, libertà, uguaglianza e così via: ciascuno di questi ambiti, supportato da dati, analisi e grafici, è cresciuto e migliorato fino alla straordinaria evoluzione a cui ha assistito la nostra specie e che vediamo oggi.

Questo non significa che tutti i problemi siano stati risolti, e che non ne sorgeranno di nuovi, insieme alla nostra evoluzione. Sebbene la pace nel mondo sia aumentata drasticamente negli ultimi secoli, esistono ancora numerosi conflitti in diversi continenti, alcuni dei quali dominano i titoli e le pagine di giornali e telegiornali, dandoci l’impressione di vivere in un mondo che va a rotoli.

Con la Giornata Internazionale della Pace, ogni 21 settembre tutti i paesi sono invitati a ricordare quanto la pace sia preziosa per tutti, e a commemorare la giornata attraverso attività educative e di sensibilizzazione. Quest’anno ricorre inoltre con il centenario della fine della Grande Guerra e il 70°anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. 

Tra le varie iniziative, segnaliamo quella del MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali), in programma domani dalle 18.00 alle 18.15, quando tutti i proprietari di campane sono invitati a suonarle, ovunque in Europa. “Dai campanili e dalle torri dei municipi, dai cimiteri, dai monumenti e siti commemorativi le campane richiamano visivamente e acusticamente i valori europei fondamentali che vogliamo trasmettere con l’Anno europeo del patrimonio culturale – si legge in una nota del Mibac – La solidarietà e la pace, ciò che ci unisce come europei, il nostro patrimonio culturale in Europa e per il mondo”.

Nella foto la Campana dei Caduti “Maria Dolens” di Rovereto, realizzata con il bronzo dei cannoni delle 19 nazioni partecipanti alla prima guerra mondiale.

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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