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Giornalismo a fumetti: cos’è e come funziona

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Il giornalismo a fumetti è un modo di fare storytelling che nasce dall’incontro tra le tecniche giornalistiche e le immagini tipiche dei fumetti. Marco Rizzo – autore, sceneggiatore e giornalista tra i più rappresentativi del graphic journalism in Italia – in un articolo per ChannelDraw (il portale di notizie per gli amanti dei fumetti) spiega che, in quanto linguaggio, il fumetto può veicolare qualsiasi tipo di informazione, anche fatti di cronaca, storie autobiografiche e persino inchieste.

La differenza tra il giornalismo tradizionale e quello a fumetti non è da ricercarsi nei contenuti, poiché le due modalità affrontano gli stessi temi, quanto piuttosto nel modo in cui vengono comunicati. Il graphic journalism si basa sull’equilibrio tra parole e disegni, e può dunque sfruttare i punti di forza del fumetto (immagini evocative) e del giornalismo (approfondimenti, interviste ecc.).

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Esempi di giornalismo a fumetti

Tra i nomi emblematici del giornalismo a fumetti troviamo Joe Sacco, uno dei più importanti graphic journalist al mondo. La sua opera capostipite è “Palestina. Special edition: una nazione occupata”:  questa graphic novel è un vero e proprio reportage in cui il narratore/protagonista (l’autore) racconta dei due mesi trascorsi in Israele, in cui ha vissuti nei campi dei palestinesi. Nella descrizione del volume si legge: “Combinando la tecnica del reportage di prima mano con quella della narrazione a fumetti, Joe Sacco riesce a dare espressione a una realtà complessa ed emotivamente coinvolgente come quella del Medio Oriente.

Questa combinazione tra immagini e tecniche giornalistiche tipica del giornalismo a fumetti mira infatti a essere più evocativa possibile per il lettore. Un altro esempio riuscito in tal senso è “Conversazioni con il fotografo” di Didier Lefèvre, Emmanuel Guibert e Frédéric Lemercier. L’opera è un lungo dialogo intervallato da vignette e dalle foto fatte dagli autori, in cui, attraverso le immagini e le loro stesse testimonianze, spiegano e raccontano cosa significa documentare la guerra.

Più recente è invece “La Revue Dessinée Italia”, la rivista trimestrale di giornalismo a fumetti che si ispira all’omonimo progetto editoriale francese. Il primo numero è uscito lo scorso maggio (per gli abbonati) e da giugno si trova in libreria. La rivista “racconta, spiega, mostra, indaga temi di interesse generale attraverso il fumetto”, come ad esempio narcoterrorismo, emergenza climatica e calcio sociale. Il primo volume conta 200 pagine di rubriche e inchieste curate tanto da giornalisti quanto da fumettisti.

Il graphic journalism spiegato da Zerocalcare

Durante la sedicesima edizione del Festival internazionale di giornalismo di Perugia, conclusosi lo scorso 10 aprile, Michele Rech – in arte Zerocalcare – ha parlato dell’importanza e delle potenzialità del giornalismo a fumetti. In particolare, ha dichiarato: “I fumetti sono un ottimo strumento per parlare di realtà. Il linguaggio è molto complesso: è fatto da una sintesi fra immagine e testo. Inoltre richiede la partecipazione del lettore per riempire gli spazi bianchi tra una vignetta e l’altra. Questo dispone all’ascolto e perciò diventa un mezzo molto adatto per parlare di attualità.

Lo stesso Zerocalcare non è nuovo a questo tipo di narrazione. Con il suo “Kobane Calling” è riuscito a sintetizzare perfettamente la complessità e le potenzialità del graphic journalism. L’opera è un reportage fatto in forma grafica del viaggio dell’autore tra Siria e Turchia, a pochi chilometri dalla città di Kobanê. Nel 2015 l’Internazionale ha pubblicato una parte dell’opera.

«Quando senti RATATATA, è ISIS. Quando senti TUM. TUM. TUM. siamo noi.»

«E SBOOOM?»

«SBOOOM dipende. Fuoco e poi SBOOOM è americani. SBOOOM e basta è ISIS.»

Il giornalismo a fumetti riesce a comunicare temi delicati come la guerra o (come nel caso di Revue Dessinée Italia) la crisi climatica attraverso la forza simbolica del disegno. Aggiungendo un plus visivo al giornalismo tradizionale, e rendendo quindi l’informazione più impattante per il lettore, il graphic journalism unisce informazione e storytelling in modo costruttivo e utile per tutti i potenziali fruitori, che prendono più consapevolezza di quello che leggono grazie al potere delle immagini.

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