Economia & Lavoro

Il microcredito arriva anche in Italia

di 6 Marzo 2009No Comments

Mediante un accordo tra Unicredit, Università di Bologna e Grameen Bank, la banca fondata da Muhammad Yunus (Nobel per la pace nel 2006) entro la fine del 2009 è previsto il decollo, anche in Italia, del microcredito. Yunus, economista e banchiere bengalese, è in questi giorni a Milano per la presentazione del suo libro “Un mondo senza povertà”. La sua idea rivoluzionaria nasce nel 1976 in Bangladesh da un progetto di inclusione finanziaria tramite l’Istituzione di microfinanza Greemen Bank, che viene registrata come banca nel 1983.

Il progetto era fuori da ogni canone di ortodossia economica vigente: finanziare tutti coloro che, in mancanza delle famose garanzie, non potevano avere accesso al credito tradizionale. Questo ha consentito a milioni di persone di poter avviare piccole attività senza finire nelle mani degli usurai. Il 94% dei clienti è costituito da donne, considerate più affidabile o poichè chiedono prestiti finalizzati al sostentamento del nucleo familiare.
Come afferma lo stesso Yunus: “La nostra banca appartiene ai beneficiari del credito, non ai ricchi e quindi fa tutto il contrario delle banche convenzionali. La nostra è la banca dei poveri e delle donne: 8 milioni di persone in Bangladesh sono state aiutate“.

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Quella che è stata definita la “banca dei poveri” si presenterà in Italia come Organizzazione Non Governativa (ONG) e non come Istituto di Credito.

Ad oggi la Grameen Bank è operativa in 28 paesi, prevalentemente in via di sviluppo, ma la sua idea è di esportare il modello nel mondo. Da poco è presente anche nei paesi occidentali – Spagna, USA – dove, soprattutto per il prossimo futuro, non mancheranno di certo candidati desiderosi di accedere a prestiti, per una volta, modellati sulle esigenze di chi le richiede.

Un ultimo dato su cui riflettere: il sistema non è in perdita. La percentuale di insolvenze è molto più bassa di quella registrata tra i clienti di banche tradizionali, ben il 98% dei prestiti viene restituito.

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Imma Di Nardo

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