Dal 2009 in poi, tutti gli italiani che si sono trovati a confrontare i prodotti Fineco, Hello Bank! O Ing Direct allo scopo di trovare un conto conveniente, nell’ottica di poterlo gestire comodamente online, non si devono più preoccupare di dover pagare alcuna commissione di massimo scoperto nel caso in cui questo vada in rosso. O almeno, in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo vivendo, è ciò che Altroconsumo rivendica a gran voce nei confronti delle banche.

L’associazione consumatori, infatti, ha vinto una causa contro Intesa Sanpaolo proprio riguardante l’addebito di una commissione di massimo scoperto. Coinvolti in questa class action ben 104 risparmiatori, ma solo sei di questi otterranno un rimborso economico. Agli altri 98 clienti, invece, toccherà fare un reclamo direttamente alla banca o rivolgersi all’Arbitro bancario finanziario a causa di un vizio formale sulla class action: “la firma non era stata autenticata da un notaio”.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Una “vittoria dal sapore amaro”, quindi, quella di Altroconsumo, ma secondo il presidente dell’associazione Paolo Martinello si tratta comunque di una sentenza importante che stabilisce un precedente sul quale i risparmiatori possono contare. A imporre la restituzione delle commissioni di massimo scoperto sui conti correnti in rosso è stato il Tribunale di Torino che ha dato ragione ai clienti riuniti nella class action e torto alla banca Intesa Sanpaolo, che comunque non è l’unica banca ad aver mantenuto questo costo.

Secondo Altroconsumo, infatti, sono tanti gli istituti di credito che dopo il 2009 (anno dell’abolizione della commissione di massimo scoperto) hanno reintrodotto questo costo sotto la dicitura commissione per scoperto di conto. Una variazione di forma, ma non di sostanza, è evidente. Ora tuttavia i clienti di banca “raggirati” possono far valere i propri diritti e chiedere indietro i propri soldi. Come spiegato dall’associazione sarà necessario inviare alla banca una richiesta scritta o, a mali estremi, rivolgersi all’Arbitro bancario finanziario.

Buone notizie dunque per i risparmiatori che grazie all’aiuto di un’associazione come Altroconsumo possono recuperare i propri soldi e risparmiare. Sul sito internet dedicato ai consumatori, poi, sono presenti moltissimi consigli utili per orientarsi sul mercato bancario e scegliere al meglio un conto corrente, un prestito o un mutuo per la casa. L’importante è sempre informarsi bene sulle caratteristiche del prodotto che si intende attivare e leggere bene tutti i dettagli contrattuali.

Il web dunque può essere un fondamentale alleato per i risparmiatori che, ad esempio, possono trovare il conto deposito col rendimento migliore o le rate del mutuo più basse. Anche sui conti correnti però si può risparmiare, scegliendo i prodotti online con l’home banking. In Italia, infatti, i costi dei conti bancari sono molto alti rispetto alla media europea, ma tagliare le spese è possibile grazie a offerte come quelle di Fineco, Hello Bank!, CheBanca!, Webank, IWBank e altri istituti di credito digitali.

Per chi non li conoscesse, questi prodotti danno la possibilità di aprire un conto a zero spese, come tanti altri sul mercato online, senza costi di canone o di operatività. La maggior parte di queste offerte, inoltre, include anche una carta di credito e un bancomat con il quale prelevare contanti sempre a zero euro. Se pagate ancora il canone del conto corrente, quindi, informatevi su questi conti e utilizzate i servizi di comparazione on line per trovare i più convenienti.

 

Condividi su:
Linda Iulianella

Linda Iulianella

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici