Amo le due ruote. Quel senso di libertà bruciata a folle velocità, il vento che ti agita la testa ed i pensieri, il brivido della piega ad ogni curva, la sensazione di essere andati giù, ma così giù, che di più non si può, la voglia di stringermi forte alla sua cinta per non cadere, per non sbilanciare il peso della moto. E poi, il “tac”, via di gas, andare ad occhi chiusi e senza respiro era il paradiso. Tranquilla tra le sue braccia così forti e muscolose, così abili nel manovrare quel ruggente cavallo di metallo ma anche, all’occorrenza, così pronte alle tenere carezze… L’idillio tra noi non duro’ per sempre. Anzi, ad essere onesta, finì piuttosto presto, quando l’illusione lasciò il passo alla dura realtà. Lui non era poi così forte e sopratutto ancor meno gentile. Eppure il mio cuore era affranto e affamato di quell’amore appena incontrato. Piansi le mie lacrime migliori pensando a quello che stavo perdendo finché non realizzai che non tutto era perduto. Avevo 16 anni, tutta la vita davanti e sopratutto tanta voglia di provare quelle emozioni ancora e ancora. Realizzai piuttosto presto che a mancarmi non era tanto lui quanto quel brivido incondizionato, quel ruggito di felicità. Perché essere passeggera se avrei potuto esserci io al manubrio? Perché aspettare che questa emozione mi fosse regalata da qualcuno quando avrei potuto pensarci da sola? Emancipazione, Libertà, autonomia. Nel mio caso assunsero la forma di uno scooter. Da quel momento io avrei guidato da sola. E con me decine, centinaia, migliaia di ragazzine desiderose di essere padrone di se stesse sublimando nelle due ruoto la loro voglia di libertà e indipendenza. È giù pieghe e sgasate, file interminabili di motorini ronzanti, un po’ fastidiosi e schiamazzi di giovani fanciulle. Una piccola rivoluzione cominciò a dilagare tra i licei degli anni novanta. Eravamo noi, le centaure urbane, le amazzoni delle due ruote. Da qui riaffermavamo il diritto di noi ragazze ad essere uguali ai nostri fratelli, amici, fidanzati mancati e mariti futuri. Una passione che da allora non ha mai smesso di crescere…” Questa è la mia storia.

Ma quanti modi esistono per vivere e viaggiare con una moto? Quante vie si possono percorre per giungere ad una meta? Quali difficoltà avrà questo viaggio? Dove ti porterà? Se hai anche tu una storia raccontala a “I motocicilisti sono cambiati”. Lanciato da Condè Nast in occasione dell’ottavo MotoLive di EICMA, l’Esposizione Internazionale del Motociclismo, che si terrà dal sette all’undici novembre 2013, il concorso premia l’amore per le moto e la creatività.

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Partecipare e’ semplice: basta scaricare l’app “EICMA”, disponibile per tutti gli smartphone Apple e Android, e scegliere una tra le 3 categorie, Wheel, Where e Why. Racconta il tuo piacere di guidare, la gioia della scoperta e le ragioni del cuore in 15 secondi, crea il tuo video o caricalo sul sito. Con i 15 migliori video di ogni categoria saranno create 3 macro sequenze e 3 vincitori (1 per ogni categoria) si aggiudicheranno i 3 “VIP Pass” per l’Esposizione Internazionale del Motociclo e una notte a 5 stelle in un prestigioso albergo di Milano. I tre vincitori avranno il diritto di portare un amico/a.

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