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Design generativo: progettare oltre l’immaginazione

rendering di un isola artificiale con sdraio e baldacchino in pietra-Design generativo: progettare oltre l'immaginazione

Architettura, ingegneria, settore automobilistico, aerospaziale e dei beni di consumo, in questi e molti altri ambiti, si sta affermando a ritmo crescente il design generativo, una tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale (IA), il cui intento principale è quello di fornire soluzioni rapide ed efficaci a varie sfide e problemi costruttivi e creativi contemporanei. Secondo le ultime previsioni (citate da MarketsandMarkets Research) la dimensione di questo segmento di mercato dovrebbe arrivare a toccare i 275 milioni di dollari entro il 2023, dai 111 milioni del 2018 .

Cos’è il design generativo e che problemi aiuta ad affrontare

Il design generativo, come molti strumenti basati sull’IA, trova pareri più o meno favorevoli: da un lato alcuni professionisti non lo ritengono uno strumento affidabile, dall’altro viene inquadrato come un supporto nella progettazione, una sorta di mezzo per esplorare geometrie, forme e soluzioni inedite.

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Viene definito come un processo di progettazione iterativa guidato da software che utilizzano algoritmi di IA e apprendimento automatico per creare progetti e prodotti in svariati settori, sulla base di input forniti in partenza da coloro che si interfacciano con questo tipo di tecnologia. Le specifiche immesse inizialmente nei software possono riferirsi a costi da rispettare, tipi di materiali da utilizzare, tecnologie produttive da prediligere, pesi, misure e molto ancora. I risultati generati, solitamente migliaia di suggerimenti, vengono poi scandagliati dai progettisti che selezionano quelli più aderenti ai parametri in entrata, ottimizzandoli e migliorando l’apprendimento del software che sarà poi in grado di proporre soluzioni sempre più avanzate.

credits: unsplash.com

Vantaggi e limiti del design generativo

Le previsioni per il 2023 vedono il settore del design generativo in crescita, poiché questo pare rispondere ad alcune esigenze pressanti della contemporaneità, quali l’efficientamento produttivo, il minor impatto ambientale e la necessità di prodotti sempre più innovativi.

Oltre ad un allineamento con questi trend, altri vantaggi degli strumenti generativi includono l’apertura a nuovi concetti di design slegati da modelli esistenti e la combinazione con processi di produzione innovativi più liberi, quali la stampa 3D. I limiti invece riguardano soprattutto le competenze per l’uso dei software e i costi degli stessi – ad oggi in molti casi ottimizzati; l’incapacità dell’IA di comprendere in maniera profonda il significato del contesto e delle spinte estetiche e una sottovalutazione delle tendenze emergenti se non già sufficientemente rappresentate nel web.

Software, design e prodotti: il design generativo in pratica

Tocco umano e stimoli ideativi artificiali, sembra essere questa la formula sperimentale che guida oggi il design generativo, dall’immaginazione al traguardo, dall’intuizione al prodotto finito, attraverso nuove strade per trovare soluzioni a problemi complessi.

Software e Design

Alcuni dei primi strumenti di design generativo ad aver conquistato terreno sono quelli di IA visiva, come DALL-E e Midjourney, in grado di creare immagini, spesso surreali, a partire da descrizioni testuali (text-to-image). Altre forme più specifiche e perfezionabili di IA generativa rivolte al mondo del design e dell’architettura sono This House Does Not Exist, un sito che propone rendering immaginari di edifici; o Interior AI, uno spazio web che permette di trasformare ogni elemento di una stanza, creando rapidamente concetti di design e simulando opzioni di arredo.

credits: pixabay.com

Prodotti: dall’aerospaziale alla moda

Sono sempre più vari i settori che utilizzano strumenti di design generativo per migliorare la progettazione e l’efficienza dei propri prodotti. Tra questi sono molto attivi il comparto aerospaziale e automobilistico, alla continua ricerca di soluzioni che riducano i pesi, diminuiscano il numero di componenti e aumentino la sicurezza; nel campo dell’architettura poi, il design generativo agisce soprattutto sulla funzionalità e sull’estetica spingendo spesso l’immaginazione oltre i limiti di ciò che è stato realizzato. Un esempio sono gli uffici dell’Autodesk Technology Center Toronto, i primi di dimensioni così estese progettati dall’IA e frutto di un’ideazione condivisa tra i designer e i 250 dipendenti consultati sulle loro preferenze, come la distanza tra scrivanie, la vista esterna, la luce del giorno. I parametri sono stati inseriti nel software, che ha restituito oltre 10.000 soluzioni, poi analizzate per trovare quella più adatta.

Tra i beni di consumo, gli accessori si prestano particolarmente alla sperimentazione: Filippo Nassetti, architetto e designer generativo britannico ha progettato attraverso Midjourney una serie di occhiali da sole e da vista, che possono essere indossati o utilizzati come maschere o sculture. I prodotti prendono spunto dalla natura (biomorfismo), alcuni pezzi imitano le ali di una farfalla, altri le superfici ruvide delle rocce. La fase successiva prevede la trasformazione delle immagini in modelli 3D e in prodotti fisici, sfruttando così l’essenza del design generativo in un salto dall’immaginazione alla concretezza.

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