L’avvento dell’intelligenza artificiale è come un fiume in piena, tra morbide onde di speranze e tsunami di domande. Un ambito a molti sconosciuto, nel quale ci troviamo già immersi, spesso senza prestarci attenzione.

Nei secoli, il progresso e le scoperte hanno sempre accompagnato la vita dell’uomo. Per milioni di anni però, intelligenza e coscienza sono andate a braccetto. Con coscienza si intende la capacità di sentire le cose/sensazioni (dolore, piacere, amore e odio…), con intelligenza, la capacità di risolvere i problemi. Come sostiene lo storico Yuval Noah Harari…

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i sistemi basati sull’intelligenza artificiale, non hanno coscienza, hanno solo intelligenza; risolvono i problemi in un modo completamente diverso da noi.

I computer e l’intelligenza artificiale potranno risolvere sempre più problemi meglio di noi senza avere alcuna coscienza.

Comprendere questa tecnologia diviene essenziale per sostenerne gli aspetti virtuosi e mitigarne i rischi e gli angoli bui.

A.I. cos’è

Come per la maggior parte dei concetti complessi, non c’è una definizione univoca di Intelligenza Artificiale. Ciò che ormai risulta chiaro è che si tratta di una tecnologia che impatta su intere filiere e sulla vita quotidiana della maggior parte degli abitanti del pianeta.

Riprendendo la definizione contenuta nella Strategia dell’Unione europea per intelligenza artificiale si intendono “sistemi che mostrano un comportamento intelligente nell’analizzare il loro ambiente e intraprendere azioni, con un certo grado di autonomia, per raggiungere obiettivi specifici. I sistemi legati all’Intelligenza Artificiale possono essere puramente basati su software, agendo nel mondo virtuale (ad esempio assistenti vocali, software di analisi delle immagini, motori di ricerca, sistemi di riconoscimento vocale e facciale) oppure possono essere incorporati in dispositivi hardware (ad esempio robot avanzati, auto autonome, droni o applicazioni Internet of Things)”.

Intelligenza artificiale: l’Italia come si muove?

Il 24 novembre 2021 anche l’Italia ha approvato un Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale (IA) 2022-2024. Questo traccia ventiquattro politiche da implementare nei successivi tre anni per potenziare il sistema IA del Paese, attraverso creazione e potenziamento di competenze, ricerca, programmi di sviluppo e applicazioni dell’IA.

Il programma ha anche l’obiettivo di colmare un ritardo importante del Paese rispetto a questo ambito tecnologico, nonostante siano molteplici le realtà all’avanguardia. Tra queste ad esempio la startup Corticale, creata all’interno dell’Istituto italiano di tecnologia, che sta lavorando alla creazione di interfacce neurali uomo-macchina per controllare dispositivi elettronici o robotici come protesi o esoscheletri.

Altro tema controverso che affronteremo nei prossimi articoli.

Sono molteplici le priorità del Programma Strategico, tra queste:

  • interventi mirati ad aumentare il numero di dottorati e attrarre in Italia i migliori ricercatori;
  • promozione di corsi e carriere nelle materie STEM per rafforzare le competenze digitali e in Intelligenza Artificiale;
  • rafforzamento della struttura dell’ecosistema di ricerca italiano nell’IA, incentivando anche il rientro in Italia di professionisti del settore;
  • finanziamento di piattaforme per la condivisione di dati e software a livello nazionale;
  • ampliamento dell’applicazione dell’IA nelle industrie e nella PA (creazione di infrastrutture dati per sfruttare in sicurezza il potenziale dei big data che genera la PA).

Come avvicinarsi all’intelligenza artificiale

Iniziare ad avvicinarsi al mondo dell’intelligenza artificiale è utile per comprendere le sfaccettature del complesso sistema nel quale siamo immersi. Gli spunti e i materiali a cui poter attingere sono innumerevoli e scegliere da dove iniziare risulta tutt’altro che semplice.

Una, tra le opzioni, è il corso online gratuito realizzato da Reaktor e dall’Università di Helsinki (tradotto in italiano per volontà del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e del Dipartimento per la trasformazione digitale, è promosso da Fondazione Cotec con la partnership accademica dell’Università degli Studi Roma Tre).

Un percorso da intraprendere con spirito critico, come ogni nuova sfida richiederebbe. Uno, tra i molteplici strumenti, per affacciarsi all’AI e iniziare ad allenare il proprio sentire, grazie anche all’acquisizione di maggiore consapevolezza.

Osservare, porsi delle domande, rimanere aperti al dialogo, al dubbio e alle possibilità restano ottimi driver per destreggiarsi in questo mare magnum.

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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