E’ un paio di giorni che mi capita di imbattermi in notizie che parlano di cambiare vita, di riscoperta del tempo o di impiego differente della risorsa più limitata e sacra che possediamo, il nostro tempo.

No, non stiamo parlando delle classiche soluzioni “prima o poi lascio tutto e vado ad aprire un chiringuito sulla spiaggia” condendo la cosa con la descrizione di qualche paese tropicale. Se contassimo tutte le volte che abbiamo sentito dire la fatidica frase verrebbe voglia di classificarla come frase da ascensore, da annoverare tra quelle frasi inutili sul tempo, sulla gioia dell’arrivo del week-end o del menefreghismo della classe politica. In Italia siamo tutti allenatori di calcio e baristi da spiaggia…

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Ieri leggevo del downshifting, termine inglese che letteralmente significa scalare marcia, la scelta da parte di diverse figure di lavoratori – particolarmente professionisti – di giungere ad una libera, volontaria e consapevole autoriduzione del salario bilanciata da un minore impegno in termini di ore dedicate alle attività professionali, in maniera tale da godere di maggiore tempo libero (famiglia, relax, hobby, ecc.).

Tempo fa era uscito un libro, Adesso Basta di Simone Perotti che proponeva storie di fughe dalla routine, un tema con facili suggestioni. In alternativa, sullo stesso tema 4 ore alla settimana di Tim Ferris (altro libro tra i miei preferiti), Quasi quasi mi licenzio di Roberto D’Incau e Rosa Tessa oppure Downshifting di John D. Drake.

Oggi mi è capitato di vedere un video di Roz Savage, una donna inglese ex consulente di azienda che a 35 anni ha deciso di mollare tutto per attraversare a remi l’Oceano Atlantico prima e poi il Pacifico…

Non è evidentemente la prima, né sarà l’ultima (ricordiamo il nostro Alex Bellini e la sua traversata dell’Oceano raccontata nel suo libro Il Pacifico a Remi) ma mi sembra interessante quello che sta dietro ad una scelta di questo tipo che espone la persona a mettersi alla prova e sentirsi fiero di esercitare il proprio libero arbitrio. E per fare questo non è necessario attraversare un oceano a remi.

Un’altra bella storia di caparbietà e realizzazione dei propri sogni è quella di Luca Gianotti, che saputo trasformare l’esperienza del cammino, del viaggio lento e responsabile in professione e stile di vita…

 

Leggi anche: Come raggiungere la felicità in 4 semplici mosse

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Jacopo Mai

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