“Ho iniziato a fare l’imprenditore a 21 anni, mentre ancora studiavo, fondando, negli anni, diverse attività. Ho partecipato alla crescita di alcune aziende importanti. Ho avviato un ufficio e produzioni tessili in Cina. Ho avuto negozi in Italia e in Giappone. Ho, però, avuto anche altre esperienze che hanno inciso e modificato profondamente la mia vita personale e la mia visione professionale: prima fra tutte, la malattia di mia figlia Clementina, che mi ha portato a vivere una vita “diversa”. 

Chi parla è Roberto Niada, (nella foto) conosciuto da tutti come Bill, che fino al 1996 era un imprenditore di successo come ce ne sono tanti in Italia. In quell’anno, però, irrompe nella sua vita l’imprevedibile: la malattia. E il destino decide di non colpire direttamente Bill, ma Clementina: “Quando lei è mancata, nel 2004, insieme a mia moglie Emilia, abbiamo dato vita alla “Fondazione Magica Cleme”, che si occupa di portare svago e divertimento ai bambini malati di tumore ed alle loro famiglie. Ora collaboro con diverse associazioni, con alcuni ospedali oncologici e con alcuni “grandi uomini” con cui vado a parlare spesso nelle scuole, nei Comuni e nelle parrocchie a bambini, ragazzi e adulti sulla nostra esperienza nello “straordinario” mondo della malattia e del volontariato”.

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La malattia di Clementina non segna una fine, ma un inizio. L’inizio di una nuova vita. Il dolore diventa la spinta – per Bill e la moglie – ad andare avanti e ad aprirsi al prossimo con generosità: “Questa è la parte bella della mia vita. Quella in cui si prova amore, armonia, gratitudine e si vive di semplicità e solidarietà. Quella in cui il denaro è bandito, l’Ego ridotto ad una “comparsa”, l’arroganza se l’è data a gambe ed il risultato è amplificato da una grande forza: quella del bene condiviso e dell’affetto reciproco”.

Bill, però, resta pur sempre un imprenditore, anche se qualcosa è cambiato. Oggi Bill è ancora un imprenditore, ma “con un SOGNO: mettere la mia opera, le mie capacità e conoscenze al servizio di qualcosa di utile, di qualcosa che possa efficacemente migliorare la Società degli Uomini. Di coloro che hanno meno e che soffrono. Dando, se possibile, un esempio: unire la parte bella della mia vita (il mondo dell’amore) a quella dell’attività imprenditoriale che mi occupa comunque tanto tempo e tante risorse. Solo così, tutto ciò che mi è successo può avere un senso e solo così potrò andare avanti fiero di ciò che sono e che faccio, per mezzo di quello che mi ha insegnato il Destino”.

Ed è così che, nel 2011, nasce il progetto NEAR, con l’obiettivo di creare un modello di business che possa contribuire a migliorare la nostra società e l’ambiente in cui viviamo. Il concetto che ne sta alla base è che un’azienda che crea “valore” lo metta  a disposizione anche di coloro che hanno bisogni reali e concreti.

NEAR organizza “temporary outlet” di marchi eccellenti della moda dove, a fine vendita, viene subito devoluto fino al 10% dell’incasso a un progetto socialmente utile selezionato con l’azienda ospitante.  L’intuizione di Bill è quella di dare al “capitale” un contenuto di “rendimento sociale”.

NEAR aspira ad essere un veicolo economico, ma anche di pensiero, attraverso il quale la società possa evolvere, lasciando ai nostri figli un mondo migliore e un esempio virtuoso da perseguire, facendo leva sulla domanda sempre più elevata di un “bene primario” non acquistabile: il benessere di chi ci sta intorno e del territorio in cui viviamo.

“In tutti questi anni di dolore, di angoscia per la vita di mia figlia e di altri bambini che, con il loro sacrificio, insegnano l’amore e la semplicità, ho capito che il denaro, dietro al quale spendiamo quasi tutto il tempo che ci viene concesso, è un “bene” attraverso il quale possiamo portare beneficio ad altri e non solo un “fine” per dimostrare quanto abbiamo e quanto siamo “bravi”, spiega Bill. “Uno strumento utile e positivo, se ben usato, invece che un’ossessione quotidiana ed una perdita di dignità, se mal utilizzato”.

La missione di NEAR è sostenere progetti sociali con un commercio diverso, innovativo, in grado di dare sostegno ai più deboli attraverso un vero e proprio canale distributivo che destina una percentuale del fatturato ad iniziative sociali sul territorio. NEAR aspira a coinvolgere un ampio numero di aziende e marchi che vogliano partecipare alla realizzazione di questo canale alternativo, creando una rete tra le persone, le aziende e le istituzioni che pensano che si possa cambiare il modello di business nel mondo del commercio, creando ricchezza e benessere a beneficio di altri.

L’ultima sfida in ordine di tempo è quella di aiutare il Reparto pediatrico ad indirizzo oncoematologico dell’Ospedale di Modena devolvendo i fondi che si ricaveranno dalla vendita online all’Associazione Aseop (Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica), la quale li utilizzerà per aiutare le famiglie con bambini malati che hanno avuto ripercussioni sulle proprie vite e dimore a causa del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. In questo caso, la percentuale devoluta sarà il 10%, ma non è tutto: NEAR Retail, per essere ancora più “vicina” alle popolazioni colpite dal terremoto, sta già anticipando il futuro incasso.

“Tutto ciò”, conclude Bill, “per dare un’Anima ad un business che generi benevolenza, posti di lavoro ai giovani e risorse da destinare al benessere comune.Un sogno, quindi, che, con l’aiuto e la forza degli amici e di tutti coloro che non pensano che i paradigmi riconosciuti della nostra società siano giusti, unici ed immodificabili, possa diventare realtà”.

Perché “le cose buone si possono fare in prima persona e non solo sperare che arrivino da altri”. E perché – aggiungiamo noi – si può diventare un esempio reale e concreto da seguire, una positiva fonte di ispirazione per gli altri.

 

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