La crisi pandemica non ha frenato la crescita dell’agriturismo in Italia, sia per numero di nuove aziende che per varietà di servizi proposti. È considerato un modello turistico benchmark a livello internazionale per il ruolo cruciale che svolge nel sostegno delle aree rurali, spesso a rischio spopolamento, preservandone le tradizioni locali e contribuendo alla vitalità del tessuto economico e sociale.

Agriturismo in Italia, i numeri e le differenze con i Paesi UE

Tra il 2019 e il 2021, l’offerta agrituristica si è arricchita di nuove aziende e nuove formule che ne fanno l’attività connessa più praticata nell’agricoltura italiana. Dall’ultimo rapporto Ismea del 2022, sono infatti 25.390 le aziende agrituristiche autorizzate a fine 2021, in aumento del +3,3% rispetto al 2019 e del +27% dal 2010 al 2021.

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L’agriturismo in Italia rappresenta la forma di diversificazione agricola più diffusa e capillarmente distribuita, mostrandosi fondamentale per il mantenimento e il presidio delle zone svantaggiate e montane contribuendo, inoltre, a consolidare il primato per numero di strutture nelle aree rurali in Europa. Infatti, oltre il 28% degli agriturismi si trova in Italia. A seguire la Croazia, dove sono localizzati il 19% degli agriturismi europei, e la Spagna, con una quota pari a circa il 10%.

In Italia rappresentano il 34% del totale delle strutture ricettive, ma in proporzione con un peso minore rispetto a quello che hanno in Grecia (81,6%), Austria (74,8%), Spagna (54,5%), Croazia (53,3%), Francia (51,5%) e Germania (45,3%).

Le attività ricreative offerte agli ospiti

Indiscusso punto di forza degli agriturismi italiani rispetto ad altre tipologie di strutture ricettive sono le attività ricreative offerte, che permettono al turista di compiere un’esperienza autentica, a stretto contatto con la natura e la cultura locale, aumentando l’attrattività e la redditività dell’agriturismo stesso. Attraverso attività come degustazioni di prodotti a km zero, gli agriturismi possono contribuire a promuovere e sostenere l’agricoltura locale, incoraggiando gli ospiti a consumare prodotti provenienti dalla stessa fattoria o da agricoltori del posto.

Le attività ricreative distinguono un agriturismo dalla concorrenza, rendendolo unico e attraente per i visitatori. Questa differenziazione può essere un vantaggio competitivo significativo che incoraggia i clienti a tornare o a prolungare il soggiorno, dunque a fidelizzarli nel tempo.

La domanda nazionale e internazionale negli agriturismi in Italia

Dal report Ismea, risultano essere stati 12 milioni i pernottamenti in agriturismo nel 2021 (+30,6% rispetto al 2020), di cui il 63% italiani, mentre ammonta allo 10,1% la quota dell’agriturismo sui pernottamenti del settore extra-alberghiero nel 2021.

Certamente la pandemia ha favorito l’adozione di comportamenti di consumo più sensibili verso l’ambiente e più attenti alla provenienza dei prodotti. L’attenzione all’ambiente connota anche la domanda turistica, sempre di più orientata verso la ricerca di proposte di vacanza e strutture sostenibili. L’agriturismo è il comparto che sta recuperando più rapidamente, riavvicinandosi ai valori del 2019 sia in termini di arrivi (insieme ai campeggi) che di presenze. Il 2021 segna il grande ritorno degli stranieri, ma anche la conferma della domanda interna. Gli italiani, infatti, per il secondo anno consecutivo, superano gli ospiti esteri (non succedeva dalla metà degli anni 2000).

L’agriturismo, dunque, sta rispondendo bene agli stimoli di una domanda turistica che privilegia la ricerca delle esperienze autentiche. Una domanda che va nella direzione della sicurezza, della sostenibilità, della scoperta di luoghi “inediti” e poco conosciuti. Valori che stanno alla base dell’offerta agrituristica italiana, forte della stretta connessione con l’attività agricola e con l’ambiente naturale.

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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