Jannik Sinner consolida il suo percorso in risalita nella classifica mondiale Atp. Mai prima di lui nell’era del tennis moderno un italiano era riuscito ad arrivare così in alto. Dopo la vittoria del suo primo Grande Slam in Australia ha riacceso l’interesse per lo sport. Grazie all’effetto Sinner i numeri del tennis sono aumentati, un’analisi che dimostra quanto grande possa essere l’impatto di uno sport sull’economia nazionale quando aumentano spettatori e praticanti.

Jannik Sinner e l’onda d’urto sul tennis italiano

La Federazione italiana tennis e padel ha contato un aumento di tesserati da 129mila nel 2021 a 660mila nel 2023. Solo a inizio 2024 si stimano numeri attorno alle 700mila unità di iscritti. In meno di tre anni quindi c’è stato un incremento di appassionati e praticanti del tennis del 400%. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, è l’effetto calamita: siamo attratti verso qualcuno di vincente. Così Jannik Sinner si è trasformato in modello di seguito rappresentando un vero e proprio traino nel coinvolgimento nazionale verso il tennis. Al di là del numero di tesserati, i praticanti amatoriali della racchetta sono cresciuti da 1,3 milioni a 4,5 milioni. Il padel, variante del tennis più semplice, economica e goliardica, ha riscosso un grande successo di partecipazione negli ultimi anni andando ad aumentare il numero di atleti di 1 milione.

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Il dato più incredibile fornito dalla Federazione riguarda però i maestri di tennis, cresciuti da 1700 nel 2021 a 12mila nel 2023: sintomo che il numero di giovani vicini al tennis è in forte crescita. Abbiamo trovato in Jannik Sinner una vera e propria fonte di ispirazione per migliaia di piccoli atleti, non solo tennisti. Tutti conoscono Sinner e vogliono emularlo, diventare campioni. L’età dell’altoatesino funziona da eccellente contraccolpo. Il tennista può attirare i giovani perché è vicino a loro per mentalità e approccio ed è un modello eccellente come sportivo e come persona. Basti pensare alla miglior lezione che ha provato a dare ad un suo piccolo fan: “La cosa più bella che puoi fare è sorridere durante il viaggio. Allora hai già vinto, non importa davvero il risultato“.

L’effetto Sinner e l’impatto economico dello sport

Il movimento tennistico italiano, sulla scia dei successi di Jannik Sinner, ha registrato entrate altissime nelle casse della Federazione. Grazie a turisti, spettatori, investitori e giocatori il fatturato del tennis è cresciuto di 169 milioni di euro in due anni. L’effetto Sinner ha fatto riflettere sull’importanza dello sport in Italia che può diventare un punto di riferimento dell’economia con un forte impatto sul PIL nazionale. È evidente, quando una squadra italiana è vincente, la ripercussione sul rinnovato interesse dello sport: è successo con Sinner e il tennis, con Tamberi e il salto in alto, con il nuoto, la pallavolo, il basket. La finale Mondiale di Gianmarco Tamberi dell’ultimo Mondiale ha reso l’atletica popolare nel vero senso della parola. Molti adulti hanno ritrovato passioni abbandonate da tempo, anche solo da spettatori e i bambini hanno iniziato a praticarla. Per esempio durante il salto più alto di Tamberi lo share di telespettatori è passato facilmente dal 5 al 17% soltanto perché la gente voleva supportare il talento italiano.

Lo sport italiano, ancor più se rappresentato da atleti che trainano il coinvolgimento, può diventare un polo di sostegno fondamentale per l’economia, il mondo del lavoro e il potenziale della Nazione. Oggi vale l’1,3% del Pil complessivo, circa 22 miliardi di euro. Il calcio rimane ancorato al primo posto con un fatturato di circa 4 miliardi di euro. Ma cavalcando l’onda dell’atleta vincente che può rivoluzionare l’interesse per uno sport e stando a questi numeri, il valore è destinato a crescere.

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Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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