Il governo italiano delinea le prospettive future in ambito lavorativo e promette cambiamenti sostanziali per quanto riguarda i concorsi pubblici, impegnandosi ad assumere oltre 170mila nuovi dipendenti entro la fine del 2024. Non solo, afferma chiaramente che saranno i giovani l’obiettivo da raggiungere. Il 2 gennaio, infatti, il ministero per la Pubblica amministrazione ha rilasciato la versione app del suo portale InPA.

Lanciato in rete nel 2021, il portale, oggi, si arricchisce di una estensione per smartphone proprio per arrivare a quanti più giovani possibile. Il tentativo è chiaro: abbassare l’età media del personale del pubblico impiego, e al tempo stesso creare appeal verso un mondo, quello dei giovani, che negli ultimi anni sembra non essere più attratto dalle gioie promesse dal “posto fisso”. Il motivo principale di questo allontanamento va visto nella difficoltà di accesso agli stessi concorsi pubblici. La pubblica amministrazione sa bene che di menti fresche avrà bisogno. E corre ai ripari.

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“Vecchi” problemi e nuove sfide

Che negli uffici pubblici l’età sia alta e il numero di dipendenti scarso è questione annosa. Facendo capo a tempi recenti, nel 2021, anno dell’ultimo aggiornamento dati del dipartimento Funzione pubblica (si rivedono alla fine di ogni triennio), si hanno circa tre milioni di dipendenti, 31mila in meno rispetto all’anno precedente. Un dato negativo dovuto a politiche di rinnovo non fortunate a cui si è aggiunta l’emergenza sanitaria, che nel 2020, di fatto, ha impedito lo svolgimento di nuovi concorsi pubblici. Si prevedeva, prima di allora, che entro la fine del triennio vi sarebbero state altre 300mila uscite. È il dato più basso mai raggiunto negli ultimi 20 anni.

Ma non è mera questione di numeri, ma soprattutto di qualità. È lo stesso dicastero a fare mea culpa in una nota del dipartimento della Funzione pubblica del 2021: “La PA (acronimo per pubblica amministrazione) italiana si conferma vecchia (in media 50 anni di età), scarsamente aggiornata (mediamente 1,2 giorni di formazione per dipendente l’anno), in difficoltà ad offrire servizi adeguati a imprese e cittadini (il 76% degli italiani li considera inadeguati, mentre gli europei insoddisfatti sono il 51%)”.

La cura proposta dal governo, in vista dei grandi impegni che riguardano l’attuazione degli obiettivi del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è una massiccia iniezione di forze giovani e con gli strumenti necessari ad affrontare questa nuova sfida. La digitalizzazione svolge un ruolo fondamentale. Per questo i giovani, per questo un’app. Come InPA andrebbe a semplificare il reclutamento e la gestione dell’immenso numero di nuovi concorsi pubblici promessi per il 2024?

Concorsi pubblici, come aiuta InPA

Come detto, uno dei maggiori scogli che i giovani si trovavano davanti era il difficile accesso agli stessi bandi. Fino a poco tempo fa il percorso, anche solo per ottenere informazioni, era piuttosto tortuoso. Si doveva andare sul sito di ogni ente pubblico, di ogni singola Regione, di ogni Comune, solo per avere la comunicazione di pubblicazione dei concorsi, alcuni dei quali già scaduti. Una volta trovato, scaricato e compilata la domanda, anche la procedura di inoltro si rivelava complicata a causa del grande numero di allegati previsti per le diverse domande.

Un percorso ad ostacoli che InPA per i concorsi intende risolvere. Un unico portale di riferimento per tutti, per chi pubblica e per chi si candida. Nell’area riservata, accessibile tramite identità digitale o con altri metodi consultabili sul sito istituzionale www.inpa.gov.it, è possibile creare un profilo con i dati e la documentazione necessaria. I bandi in uscita sono tutti lì, divisi per regione e costantemente aggiornati. È sufficiente consultarli e inviare le domande in un click.

La semplificazione segna sicuramente un passo avanti verso una nuova e buona pubblica amministrazione.

 

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Andrea Pezzullo

Andrea Pezzullo

Redattore, autore e conduttore radiofonico. Lo sguardo ben puntato su ciò che succede oggi intorno a noi. Mi occupo di attualità, economia e lavoro. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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