Nell’ambito delle startup, parlare di coworking non è certo una novità. Il concetto, esportato dagli Stati Uniti nell’ambito della dilagante sharing economy, è sbarcato in Italia da qualche anno: attraverso The Hub e i Talent Garden, l’idea sembra ormai declinata in tutte le salse. L’ultima unisce arte e coworking: fa capolino nella Chinatown milanese dove un anno fa, Andrea Dolcino ha aperto Indiehub, il primo coworking musicale esistente non solo a livello italiano, ma anche europeo.

Indiehub ha aperto i battenti l’anno scorso, a marzo, ma il progetto risale a un paio d’anni prima” racconta Andrea Dolcino e sul perché l’idea non sia già stata sperimentata altrove afferma “Ho fatto qualche ricerca, ma non mi risulta che esistano esperienze simili alla nostra, almeno a livello europeo: questo è un mercato che fa paura, che soffre costituzionalmente del fatto che ormai la gente si sia abituata all’idea di poter avere il prodotto finale  in modo del tutto gratuito, senza spendere o spendendo pochissimo. La realtà, però, ci ha dato ragione e con alti e bassi, qui a Indiehub, lavoriamo tutti.” L’ambiente mette a contatto figure professionali diverse: un illustratore, due uffici stampa, l’ufficio marketing di un’etichetta, una società di consulenza musicale, tra poco – probabilmente – anche un videomaker. E oltre che lavoro, a Indiehub si produce anche cultura: da un po’di tempo, infatti, la saletta di registrazione ospita concerti jazz , facendo da trampolino di lancio a giovani artisti emergenti. L’iniziativa è nata per caso e si è successivamente strutturata in appuntamenti fissi: in genere, non meno di uno al mese. Non stupisce quindi, che Indiehub partecipi con i suoi spazi e le sue risorse al progetto Piano City, collocandosi così a pieno titolo nel cuore della città, vissuta – prima che come comunità – come strumento di espressione.

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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