Abbiamo bisogno di storie e abbiamo bisogno di chi, queste storie, ce le racconti. Lo si nota in qualsiasi ambito, anche – e soprattutto – nel mondo dei viaggi e del turismo. Un’esperienza diventa tale, non quando viene vissuta ma quando viene raccontata e condivisa. E’quanto ha fatto Veratour con la seconda edizione di “L’inviato speciale”, l’iniziativa rivolta ai cantastorie del presente: travelblogger e storyteller a cui si è chiesto di vivere e poi di raccontare un’esperienza di viaggio vissuta all’interno dei villaggi Veraclub. Le due prescelte sono state Valentina Cappio e Cristina Rampado, autrici dei blogger “The family company” e “Crinviaggio”. Valigia alla mano, Valentina e Cristina sono partite alla volta del “Veraclub Palm Beach & Spa” in Madagascar e del “Veraclub Jaz Oriental a Marsa Matrouh” in Egitto. Con tanto di famiglia e bambini al seguito, perché l’edizione dell’ #inviatospeciale di quest’anno era dedicata proprio a questo tema: il viaggio con i bambini.

Spesso e volentieri, si tende a sbandierare un luogo comune universalmente condiviso (almeno in Italia): i viaggi più belli, quelli da raccontare e ricordare, si fanno quando si è single o – al massimo – in coppia. Poi arrivano i figli e i figli son dolori. Addio fascino dell’esotico e della scoperta, addio mete inedite: inizia il tempo dei pannolini e delle vacanze che assomigliano a un noioso parcheggio più che a un viaggio.  Realtà o cliché? Se in tutto questo, qualcosa di plausibile c’è, è anche vero che le cose stanno rapidamente cambiando. Basta fare una rapida ricerca su google per rendersene conto. E’sufficiente digitare parole come ‘in vacanza con i bambini’ perché emergano istruzioni sui documenti di viaggio necessari e consigli per le mete più esotiche.

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Insomma, la realtà cambia – o sta cambiando – ed è già possibile tracciare un approssimativo identikit del nuovo genitore italiano in viaggio: curioso, ma attento e alla ricerca della difficile conciliazione tra comodità e fascino esotico. Il genitore made in Italy non è, o non è ancora, uno ‘schiacciasassi’ come le tante famiglie d’oltralpe che fanno vacanze con bambini di meno di un anno in campeggio, ma non è nemmeno più la ‘cozza’ abulica e annoiata che cerca solo uno scoglio a cui ancorarsi. Detto in pillole: sì al viaggio e sì a mete inedite e decisamente fuori porta, purché la location sappia offrire alcune ineliminabili garanzie di comodità.

Il viaggio raccontato da Valentina e Cristina per l’#inviatospeciale, riflette proprio questa complessa sintesi di esigenze. Mamme e allo stesso tempo donne giovani e curiose, le travelblogger scelte da Veratour hanno raccontato la loro esperienza nell’ambito di resort family freindly attrezzati per offrire “un buon compromesso tra l’esigenza di comfort,  il “sentirsi a casa” e la voglia di scoprire mete esotiche” ha raccontato Cristina. Valentina, da parte sua, ha aggiunto che “è importante dedicare anche dei momenti a se stessi e trovare un giusto equilibrio tra avventura, famiglia e coppia. Ecco, l’offerta Veratour per le famiglie con bambini mi ha permesso di fare esattamente questo”. Le descrizioni, quindi completano l’dentikit. Com’è il genitore italiano in viaggio? Curioso – certo – attento alle garanzie e alle comodità offerte dalla meta – ovvio – ma anche molto attaccato alla propria ‘italianità’ e al bisogno di sentirsi perfettamente a casa anche quando esplora un lontanissimo ‘altrove’.


Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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