In Italia 4 donne ogni ora si ammalano di tumore al seno, 48 casi per 100 mila abitanti. Ogni anno sono circa 32 mila i nuovi casi. Fortunatamente il tasso di mortalità negli ultimi cinque anni ha iniziato a decrescere, soprattutto grazie alla terapia ormonale e alla chemioterapia, oggi più mirata e meno tossica. Nel 70% dei casi si ottiene la guarigione completa, mentre la cifra sale quasi al 90% nel caso in cui si riesca ad avere una diagnosi precoce. Tuttavia quello al seno rimane il tumore femminile più frequente e la principale causa di morte tra le donne con più di 40 anni, assieme al tumore al polmone e alle malattie cardiovascolari.
Ripercussioni molto positive potrebbe avere nel medio-lungo periodo una nuova tecnica chirurgica messa a punto nell’ospedale oncologico di Cagliari dall’equipe del chirurgo Carlo Cabula. La metodologia usa un ago elettrochirurgico collegato a un generatore di onde a radiofrequenza. Questa tecnica è meno invasiva, consentendo una minore asportazione di cute e di ghiandola mammaria, e consiste nell’impiego durante l’operazione di un dispositivo capace di produrre calore e di distruggere eventuali focolai neoplastici microscopici.
I test attuati finora hanno dati ottimi risultati. Le prossime sperimentazioni avverranno in altri tre centri italiani: Milano, Verona e Napoli, e se i risultati confermeranno quelli già ottenuti, la “termoablazione dopo tumeroctomia”, questa la terminologia tecnica, per il cancro al seno potrà essere adottata senza indugi.
Nuova tecnica chirurgica per il cancro al seno
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