Quante volte si dice che la prima impressione è quella che conta? L’idea che ci si fa di una persona, per esempio, è guidata dalla propria irrazionalità. E’ proprio l’inconscio a giocare un ruolo fondamentale non solo in questi casi ma anche in processi più complessi, come il raggiungimento dei propri obiettivi. Sono questi i risultati di una ricerca dell’Alberta School of Business: una testimonianza in più di come la mente umana sia un universo sconosciuto di cui, ogni giorno, si scopre una nuova, sorprendente sfaccettatura. Che in questo caso, mette in ombra il dogma della razionalità.

Sono Sarah Moore e alcuni ricercatori delle Università di Duke e Cornell ad affermare, sulla base dei loro studi, che il raggiungimento dei propri scopi sarebbe influenzato dall’inconscio.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Il gruppo si è focalizzato sul raggiungimento di obiettivi a lungo termine, come tornare in forma o intraprendere un percorso di studi.  E’ proprio l’inconscio a selezionare automaticamente situazioni, espedienti, oggetti, condizioni su cui fare leva per raggiungere il traguardo. Ma la Moore e il suo team si spingono ad affermare che l’inconscio continui ad influenzare anche la percezione di situazioni passate, oggetti, cose legate al raggiungimento della nostra meta. “In un certo senso” afferma la studiosa ”è come un ciclo: se facciamo piccoli passi che vanno a buon fine, ci sentiamo bene e, quindi, continuiamo a percepire positivamente il nostro traguardo”. E’ questo processo, ascolto dell’inconscio, tentativo, riuscita, sensazione di potenza e piacere, a renderci più forti e più propositivi nel fare un nuovo passo in avanti.

Un altro aspetto sorprendente dalla ricerca, pubblicata su Cognition and Emotion è relativa alla percezione del fallimento dei proprio obiettivi: mentre ci si aspettava, dai partecipanti al gruppo di lavoro, una reazione negativa di fronte alle situazioni causa del non raggiungimento dei propri fini, gli studiosi hanno scoperto che il fallimento non ne influenzava affatto la percezione.

“Non bisogna odiare quelle situazioni” spiega la Moore ”perché la vittoria  è da ottenere sul lungo termine: il nostro inconscio ci sta dicendo che non è il momento giusto per raggiungere quel risultato.” Quindi, in caso di risultati negativi, è meglio lasciar perdere per un po’: una nuova meta si profilerà presto all’orizzonte.

E soprattutto, di fronte ad una decisione, spesso ascoltare se stessi profondamente e dare la prima risposta è la cosa giusta.

Condividi su:
Isabella Berardi

Isabella Berardi

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici