Un centro medico all’avanguardia in Europa e nel mondo nella lotta contro il melanoma
, il tumore della pelle. Un luogo dove si coniugano ricerca e cura del paziente: si trova a Napoli ed è la sede del “Pascale”, istituto specializzato in questo tipo di cure, che in un recente convegno ha saputo riunire ben 200 esperti  da tutto il mondo, per trovare strategie condivise contro questa difficile neoplasia.    

“Un ponte da Napoli verso il mondo”: questo lo slogan della seconda edizione del convegno contro il melanoma che si è svolto nel capoluogo partenopeo.  Una sede importante, quella napoletana, che vanta una tradizione di lunga data nello studio del melanoma e numerose ricerche pubblicate ogni anno su riviste internazionali. Ma oltre a questo, sono ben 18 gli studi che, attualmente, si stanno conducendo per contrastare il cancro alla pelle.

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L’istituto rappresenta “un centro di riferimento non solo per il Mezzogiorno, ma anche per tutta Italia” dice Tonino Pedicini, Direttore generale del Pascale. ”E’ una delle più importanti strutture del nostro Paese e fra le prime in Europa per il trattamento di questa neoplasia”. Una struttura in grado di attirare pazienti da tutta Italia: “Circa il 20% dei nostri pazienti viene da fuori Regione”, continua Pedicini, “a testimoniare l’eccellenza raggiunta: il 5% dal Nord Italia, il 5% dal Centro e il 10% dal Mezzogiorno”.

Il melanoma metastatico è una delle forme più aggressive di cancro, con una mortalità che raggiunge il 75% nel primo anno di malattia.  Ogni anno in Italia, sono 7.000 le nuove diagnosi e 1.500 i decessi. L’età degli ammalati si sta, però, abbassando progressivamente. Tre le cause, secondo gli esperti del Pascale, un posto particolare è da imputare agli errori effettuati nel passato, come l’abitudine ad una scorretta esposizione al sole durante l’infanzia.

Questo tipo di neoplasia può essere trattato se individuato in uno stato iniziale, mentre in una fase avanzata, quando la diffusione nelle altre parti del corpo è già avvenuta, la cura è molto più difficile. Proprio per questo, le ricerche del Pascale puntano ora ad una sua individuazione precoce. “Il futuro dell’approccio preventivo” spiega il prof. Paolo Ascierto, Dirigente Medico dell’unità di Oncologia dell’ospedale partenopeo, “è rappresentato da un test genetico: in questo modo si potrà individuare chi è predisposto al tumore con un semplice prelievo del sangue .

E Nicola Mozzillo, Direttore del Dipartimento Melanoma e responsabile anche dello Sportello Cancro del Corriere della Sera, rincara la dose grazie ad una diagnosi precisa e ad una selezione accurata, circa il 15-25% delle persone colpite da melanoma in fase avanzata può essere operato con successo.

Per approfondire:

Lotta ai tumori: risultati positivi da nuovi farmaci 

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Isabella Berardi

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