Ci sono molti modi per vivere al meglio questo periodo a casa a causa del coronavirus. Se per bloccare il più possibile la diffusione della pandemia dobbiamo tutti rimanere in casa e muoverci solo in casi di estrema e comprovata necessità, è pur vero che questa situazione coatta, soprattutto se prolungata nel tempo, potrebbe aumentare il nostro disagio. Eppure, qualcosa che possiamo fare per stare un po’ meglio c’è. Ed è qui che ci viene in soccorso la psicologia con i suoi suggerimenti. E vedere così un po’ di luce.

1. Parola magica: resilienza

Prima di tutto chiariamo cosa si intende per stress e per resilienza. Lo stress è semplicemente una sindrome di adattamento a tutti quegli eventi e situazioni che ci troviamo ad affrontare e modificano il nostro equilibrio psico-fisico. E ciò vale soprattutto se questi sono nuovi e spiacevoli, proprio come accade con il coronavirus. Ed è per questo motivo che ci conviene essere resilienti! Già, ma cosa vuol dire? Semplicemente affrontare le sventure della vita in maniera ottimistica, senza cioè preoccuparsi eccessivamente. Tutti noi possiamo rendere operativa questa nostra capacità, anche se può sembrare impossibile da realizzare.

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Per fare questo occorre cambiare prospettiva, da negativa e spaventata a una decisamente molto più costruttiva che ci porti a cogliere le opportunità nelle difficoltà. Perché, anche se non sembra, ci sono. Con questo cambio di prospettiva, la casa anziché una prigione dorata potremmo vederla come un riparo dalle intemperie della vita, come il coronavirus, appunto. E il tanto tempo libero può essere considerato come un modo per occuparsi di sé anziché come tempo perso. Anche perché il tempo non lo si perde mai, lo si consuma.

2. Viva la noia!

Dovendo rimanere a casa per impedire la diffusione del coronavirus, possiamo approfittarne per dedicarci a noi stessi. Magari, cercando di concederci un po’ di sano e meritato relax, che non fa mai male, dedicandoci ad esempio ad ascoltare la nostra musica preferita.

E, se proprio non abbiamo neanche una voglia, allora via libera alla noia! È l’ingrediente migliore dell’ozio creativo. Sembra un ossimoro, ma non è così. C’è (c’era!) troppo fare nelle nostre vite: preparare un progetto, fare autoscatti, condividerli, e ancora, appuntamenti e scadenze… E il pensare, dove va? Ecco che ridiventa attuale l’otium dei latini: cioè un momento dedicato alla riflessione, osservando le nostre emozioni per conoscerci meglio e stare meglio. E capire, così, chi siamo e cosa vogliamo davvero.

Potremmo, poi, dedicare un tempo della giornata a nostra scelta per fare qualcosa che ci piace solo per il gusto di farla, senza nessuna finalità. Oppure potrebbe essere utile concederci un semplice riposo. I benefici di tutto ciò? Empatia, maggiore autostima e ottimismo.

3. Ogni cosa a suo tempo

Proviamo, poi, a dare dignità di presenza a ogni momento della giornata, cercando di focalizzarci sui piccoli grandi gesti o abitudini, assaporandoli in tutta la loro pienezza e con tutti i nostri cinque sensi. Proviamo a pensare il rito della colazione come un momento tutto per noi per assaporare e sentire il gusto del latte, del cioccolato o del caffè appena fatto, respiriamone gli aromi e degustiamo i nostri biscotti o cereali preferiti. Senza fretta. E possiamo, poi, provare a dare il giusto tempo anche al lavoro o alla lettura di un libro o alla visione di un film.

4. Emozioni negative? Alt!

In un momento quale quello che viviamo è facile lasciarsi assalire dalle emozioni negative. E, quando ci troviamo in quei paraggi, non è che poi ci sentiamo così tanto a nostro agio. Ed è per questo che per trascorrere al meglio il periodo casalingo a causa del coronavirus potrebbe essere utile provare a riconoscere queste emozioni quando ci assalgono, senza commentarle. Semplicemente accettandole – perché fanno parte di noi – per poi lasciarle andare via con delle tecniche di rilassamento e di meditazione.

5. Condividere le emozioni… Perchè no?

Il modo migliore per sentirci un po’ più leggeri potrebbe essere anche quello di aprirci all’altro, rendendolo partecipe delle nostre paure, ansie, inquietudini. Perché queste emozioni negative non sono solo nostre ma appartengono anche agli altri. Potremmo, così, sentirci un po’ meno soli, nonostante siamo a casa. Certo, non dobbiamo dimenticare che questo mix di sensazioni spiacevoli sono esacerbate dalla situazione di chiusura coatta e di limitazione delle nostre libertà che stiamo vivendo. Consapevoli di ciò, potremmo prendere la giusta distanza e provare a vedere il tutto dall’alto, con un certo fisiologico distacco.

6. Una sana dieta digitale

Potremmo approfittare di questo tempo per riflettere sul corretto utilizzo dei social network, comprendendo quale sia la loro vera importanza. E porci, così, qualche sana domanda. Per esempio, possiamo provare a chiederci quale sia l’uso più costruttivo da farne. Comunicare va bene certamente, ma possiamo evitare, a volte, di regalare tonnellate della nostra vita privata ai proprietari dei social. Sarebbe meglio utilizzare i social cum grano salis, con un pizzico di intelligenza, comunicando l’essenziale e non tutto. Chiamando un amico, ad esempio.

7. Occhio alle notizie false

Siamo continuamente bombardati da cattive notizie che non fanno altro che farci stare col morale a terra e darci ancora più preoccupazione di quella che abbiamo. Perciò potrebbe essere più saggio dare un’occhiata alle fonti ufficiali, non ricorrere al passaparola e aggiornarsi per un massimo di una volta al giorno su quanto sta accadendo nel mondo. Ne trarremmo sicuramente dei vantaggi.

8. Uno smart-working davvero intelligente

Molti di noi sono stati costretti a dover lasciare il proprio lavoro e proseguirlo da casa a causa del coronavirus, cosa che potrebbe crearci confusione tra dove finisce il lavoro e dove inizia la vita casalinga. Per questo potrebbe essere utile cercare di rendere ben definiti e circoscritti i due ambiti, fissandoci degli orari di lavoro ben precisi. E poi dedicarci a noi stessi come se fosse una giornata come un’altra. Senza dimenticare di sostituire il solito snack mangiato in tutta fretta a pranzo con un buono e sano pasto.

9. Mens sana in corpore sano

A proposito di salute, potremmo utilizzare questo tempo per mantenerci in allenamento. Soprattutto poiché stando in casa siamo più propensi a rimaner fermi che a muoverci, complice la poca libertà di movimento. Per questo possiamo cercare di ottimizzare tanto i tempi quanto gli spazi, alzandoci dalla sedia di lavoro ogni 50 minuti e fare un po’ di stretching. Sarebbe indispensabile fare ginnastica, per quanto possibile, almeno mezz’ora al giorno. I benefici di tutto questo sono innumerevoli: migliorerà la nostra concentrazione, il nostro umore e benessere, liberando le tensioni accumulate. Senza dimenticare che in questo modo possiamo spostare l’attenzione dal continuo e deleterio pensare al momento critico che stiamo vivendo.

10. E ora una bella dormita anti-stress!

Prenderci cura di noi stessi non significa solo sana dieta, esercizio fisico e meditazione. Perché, per rafforzare il nostro sistema immunitario è necessario dormire qualitativamente bene. Perciò, possiamo stare (un’oretta al giorno va più che bene) lontano da tutte le apparecchiature informatiche e approfittarne per leggere un libro, o prendere una tisana o fare entrambe le cose e magari anche una bella e rilassante doccia calda prima di addormentarci.

In poche parole, siamo davanti ad un bivio: continuare a disperarci, con tutte le conseguenze del caso (tra cui l’abbassamento delle difese immunitarie) oppure provare a guardare il mondo da un altro e più ottimistico punto di vista. A noi la scelta.

 

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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