L’immunoterapia oncologica è capace di migliorare in maniera significativa la sopravvivenza con una buona qualità di vita e in alcuni casi, di portare a guarigione. Con questo approccio innovativo la speranza di vita dei pazienti è radicalmente migliorata. Il Progetto L.I.On. (Leadership In Oncology), condotto da Bristol Myers Squibb insieme a oncologi ed esperti di economia sanitaria, ha quantificato per la prima volta l’impatto positivo dei farmaci immunoncologici.

L’immunoterapia oncologica ha ridotto la mortalità in Italia

Negli ultimi 11 anni (2008-2019), l’immunoncologia in Italia ha registrato una significativa diminuzione dei decessi causati dal cancro. Il Progetto L.I.On. ha quantificato per la prima volta l’impatto positivo dei farmaci immunoncologici. Nel nostro Paese, si stima che siano state evitate circa 4.000 morti, con riduzioni significative in tali casi.

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Carcinoma polmonare 2.109 decessi evitati, melanoma 1.344 decessi evitati e tumore del rene 588 decessi evitati.

I risultati del progetto sono stati presentati durante il XXV Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e al Congresso ISPOR Europe 2023, svolti di recente. Questi evidenziano il valore dell’immunoncologia non solo come un beneficio clinico nella prevenzione delle morti ma anche come un investimento economicamente vantaggioso.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato nel 2013 la rimborsabilità del primo farmaco immunoncologico, ipilimumab, nel trattamento del melanoma metastatico già trattato. Successivamente ha esteso il rimborso ad altri immunoterapici innovativi per le patologie tumorali.

Il Progetto L.I.On., avviato nel 2008, ha valutato l’impatto dell’immunoncologia sulla mortalità. La ricerca evidenzia una significativa riduzione statistica nei decessi per carcinoma polmonare, melanoma e tumore del rene e secondo Cosimo Paga, Executive Country Medical Director di Bristol Myers Squibb Italia, l’immunoterapia oncologica stimola il sistema immunitario a reagire più efficacemente contro il cancro e l’identificazione dei checkpoint immunitari è stata cruciale per lo sviluppo clinico di questa nuova frontiera medica.

Attualmente, i farmaci immunoncologici disponibili, ripristinano l’attività del sistema immunitario per contrastare la malattia.

La storia di successo nel melanoma: un cambiamento radicale

Il Progetto L.I.On. ha valutato anche i risparmi derivanti dalla riduzione dei decessi e i costi indiretti associati alla mortalità prematura nelle tre tipologie di tumori nel periodo compreso tra il 2020 e il 2028. Si prevede che durante questo periodo saranno evitate più di 30.000 morti. 19.490 per il carcinoma polmonare, 11.202 per il melanoma e 1.829 per il tumore del rene.

Risparmi stimati oltre i 750 milioni di euro. Questi risparmi si distribuiscono in 407 milioni di euro per il melanoma, 332 milioni per il tumore del polmone e 27 milioni per il tumore del rene.

L’immunoncologia rappresenta un notevole miglioramento nella sopravvivenza e nella qualità di vita dei pazienti affetti da neoplasie, offrendo addirittura la possibilità di guarigione in alcuni casi. Un risultato prima ritenuto impensabile per tumori difficili da trattare.

Cosimo Paga sottolinea che l’impatto più significativo è stato osservato nel melanoma, dove l’approccio innovativo ha cambiato radicalmente la prognosi. Prima dell’introduzione dell’immunoncologia, i pazienti con melanoma metastatico avevano una speranza di vita di circa 6 mesi, con meno del 10% che sopravviveva a 5 anni. Ora, grazie a una combinazione di due molecole immunoncologiche, nivolumab e ipilimumab, quasi la metà dei pazienti (48%) è viva a 7 anni e mezzo. Paga sottolinea l’importanza dell’immunoncologia, evidenziando la complessità del sistema immunitario e la continua ricerca per comprendere appieno i suoi meccanismi.

L’investimento e lo sviluppo nella ricerca e nell’applicazione dell’immunoterapia oncologica hanno prodotto risultati significativi nella riduzione della mortalità e migliorato la qualità di vita dei pazienti affetti da neoplasie.

La scienza e l’innovazione in campo medico possono aprire nuove prospettive.  Offrono la possibilità di guarigione in situazioni in cui la speranza di vita era precedentemente limitata. Questo sottolinea l’importanza di perseguire la comprensione approfondita dei meccanismi biologici, come nel caso della complessità del sistema immunitario, per guidare progressi significativi nella cura delle malattie. La storia di successo nel melanoma evidenzia come la ricerca scientifica possa fare la differenza e cambiare radicalmente le prospettive di vita per i pazienti affetti da patologie gravi.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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