Quali cambiamenti ha affrontato la sanità in Italia, negli ultimi dieci anni? Quali aspetti negativi, disservizi di natura assistenziale e carenze significative di personale sono stati mitigati da cambi di prospettive e da progressi nel campo della diagnostica e della terapia?

La sanità in Italia: verso la cultura della community care

La gestione della sanità in Italia è un tema complesso. Gli elementi critici più significativi sono rappresentati dall’invecchiamento della popolazione, dalla scarsità di risorse in termini economici e di organico e dalla riorganizzazione delle unità operative. Tra il 2010 e il 2020, sono stati chiusi 111 ospedali e 113 pronto soccorso. La pandemia da Covid-19 ha, da un lato, evidenziato questi minus ma, dall’altro, ha contribuito alla rivalutazione, agli occhi dell’opinione pubblica, di medici e paramedici. È stata restituita dignità a categorie che, fino a pochi anni prima, avevano subìto una ingiusta delegittimazione sul piano operativo, a causa di errori commessi e mediaticamente amplificati.

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La sanità in Italia deve ripartire da un cambio di paradigma: la prevenzione e le politiche di salute pubblica devono essere affrontate nell’ambito di piccole comunità. Diverse sono state le iniziative, curate dall’Istituto Superiore di Sanità, per diffondere ad esempio la cultura di una sana alimentazione nelle scuole (Okkio alla Salute) o l’invecchiamento attivo (Passi d’Argento).

Innovazioni tecnologiche: verso la digitalizzazione

L’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), nel 2015, ha rappresentato l’evoluzione dei rapporti tra sanità in Italia e cittadino. I residenti delle regioni d’Italia che hanno aderito al protocollo possono consultare la propria cartella clinica, accedere a prestazioni e certificazioni. Il Fascicolo Sanitario Elettronico ha aperto le porte alle innovazioni in fatto di sanità digitale. Progetti come la dematerializzazione della ricetta cartacea e l’efficientamento dei Centri Unici di Prenotazione (CUP) hanno visto la luce, con successo, in questi anni.

Gli esami medici possono essere prenotati accedendo a un apposito portale, previa acquisizione della ricetta medica. Al momento, gli standard qualitativi di digitalizzazione della sanità in Italia non sono uniformi su tutto il territorio nazionale. È auspicabile che il maggior numero di regioni fornisca, ai propri cittadini, la possibilità di consultare da remoto la propria situazione.

Nuove app sono state create per semplificare la gestione ordinaria di prescrizioni, prenotazioni e visite. Tra le più usate Doctolib, che permette al paziente di creare un profilo personale e di condividere con il proprio medico documenti e messaggi. Il personale sanitario può scaricare la versione pro, con caratteristiche per gestire il database pazienti.
Il portale miodottore.it consente a chiunque abbia bisogno di una prestazione medica di cercare uno specialista. I medici sono catalogati in base alla specializzazione e al luogo in cui esercitano la professione e sono recensiti dai pazienti.

Sanità digitale in Italia, telemedicina e intelligenza artificiale

La pandemia da Covid-19 ha reso necessario effettuare diagnosi in ambienti senza contatto, ovvero da remoto. Le tecniche di telemedicina si stanno notevolmente sviluppando. A coadiuvare questo aspetto è anche la scarsità di organico, che impone una differente gestione nell’approccio al percorso diagnostico. La telemedicina rappresenta il futuro della sanità in Italia e potrà essere declinata in almeno un paio di ambiti.

Nel primo caso, le strutture di diagnostica e sorveglianza delle malattie potranno scambiarsi informazioni sui pazienti: referti, analisi, esami. Lo scambio di dati permetterà di migliorare la capacità di diagnosi della malattia. La standardizzazione del cosiddetto “percorso clinico-assistenziale” (PCA) ha già l’obiettivo di creare processi efficienti, rispettando protocolli di sicurezza.
Nel secondo caso, la telemedicina potrà essere utilizzata per operazioni di telemonitoraggio: il medico potrà effettuare collegamenti da remoto per commentare insieme al paziente un esame, nei casi in cui sia difficile per il paziente spostarsi.

L’intelligenza artificiale avrà molte applicazioni in campo sanitario: grazie all’utilizzo di dispositivi evoluti sarà possibile monitorare lo stato di salute dei pazienti e supportare i medici. Alcune tipologie innovative di apparecchiature per la diagnostica sono già in uso, in via sperimentale. A Genova, sin dal 2019, i pazienti dimessi dall’ospedale Galliera e ricoverati per riabilitazione presso la residenza sanitaria “Doria” hanno collaborato alla messa a punto di un sistema per valutare la qualità del sonno. Questo sistema è in grado di stimare l’incidenza di eventuali avvenimenti dannosi durante il sonno, o a causa della carenza dei giusti tempi di riposo. Il tutto, senza collegare elettrodi al paziente. Un sensore, posizionato sotto al materasso del letto del degente, raccoglie informazioni sul sonno e invia i dati ad un computer. 

Il diritto all’oblio oncologico: evoluzioni normative e tutela della salute

Il 5 dicembre 2023 Camera e Senato hanno approvato il provvedimento sul diritto all’oblio oncologico. Questa legge rappresenta un’evoluzione normativa nell’ambito della tutela della salute. In questo modo, tutti gli ex pazienti guariti da patologie oncologiche da almeno dieci anni avranno accesso alla sottoscrizione di mutui, di assicurazioni, a procedure per adozione di minori o partecipazione a concorsi pubblici. Si tratta di una piccola rivoluzione nel panorama della sanità in Italia.

Il testo del provvedimento recepisce le indicazioni del Parlamento Europeo alla lotta contro il cancro, diramate nella Risoluzione del 16 febbraio 2022 e si compone di cinque articoli. Il primo di questi afferisce all’argomento principale, ovvero le “disposizioni in materia di parità di trattamento, non discriminazione e garanzia del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche”. Gli articoli secondo, terzo e quarto disciplinano gli ambiti entro i quali può concretizzarsi il diritto all’oblio oncologico. L’articolo cinque del provvedimento tratta, infine, di disposizioni finali.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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