In Italia, l’obesità infantile è un fenomeno persistente. Secondo i dati recenti del sistema di sorveglianza Okkio alla Salute 2023 e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il 19% dei bambini è in sovrappeso, e il 9,8% è obeso. In questo scenario, la mensa scolastica assume un ruolo importante: troppo spesso serve ancora cibi ultra processati e poco salutari.

Ma qualcosa sta cambiando. In Italia e all’estero si stanno affermando scelte più attente che puntano su ingredienti freschi, locali e nutrienti, con l’obiettivo di trasformare la mensa in uno strumento di educazione alimentare e prevenzione dell’obesità infantile.

Il problema degli ultra processati nella mensa scolastica

Negli ultimi decenni, gli alimenti ultra processati sono diventati più disponibili e accessibili. Si presentano sotto forma di snack, bevande e piatti pronti, che spesso sono ricchi di zuccheri, grassi e conservanti. Uno studio pubblicato su Lancet Regional Health, nel 2022, evidenzia come, in molti Paesi, i pasti scolastici siano spesso ricchi di questi alimenti, trasformando la mensa in un problema per la salute, piuttosto che in una soluzione.

In Italia, questo fenomeno appare come un paradosso: pur potendo vantare la dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale dell’umanità, la mensa scolastica italiana propone pasti standardizzati, basati su cibi industriali e poco salutari. A farla da padrone sono i prodotti da forno confezionati, i sughi già pronti, ricchi di conservanti e piatti precotti riscaldati. È necessario tornare a una cucina che favorisca la salute dei giovani studenti e aiuti a contrastare l’obesità infantile.

Modello californiano: un esempio per prevenire l’obesità infantile

Un esempio interessante nella lotta contro l’obesità infantile proviene dalla California. Nel 2024, ha approvato il California School Food Safecty Act, (AB2316), che proibisce l’uso di sei coloranti alimentari sintetici nelle scuole, poiché associati a possibili danni allo sviluppo e al comportamento dei bambini. A settembre 2025, la Stato americano ha fatto un ulteriore passo avanti con la legge, AB1264, che vieta gli alimenti ultra processati nelle mense scolastiche.

Con queste due iniziative, la California risulta il primo stato americano a prendere provvedimenti concreti contro gli alimenti non sani per migliorare la qualità dei pasti scolastici. Un modello che ispira altri Stati, promuovendo azioni contro l’obesità infantile attraverso la modifica dei cibi serviti.

Italia: proposte concrete per combattere l’obesità infantile

Anche in Italia stanno emergendo proposte per contrastare l’obesità infantile e migliorare la qualità della mensa scolastica. Una delle proposte più recenti arriva dalla Coldiretti, che a giugno 2025, ha lanciato il Manifesto per le mense italiane, chiedendo al governo un intervento normativo che vieti gli alimenti ultra processati, sia nelle mense che nei distributori automatici delle scuole, promuovendo invece l’introduzione di cibi freschi, locali e di qualità.

Oltre questa iniziativa, molte regioni italiane stanno promuovendo progetti volti a contrastare l’obesità infantile. L’ Emilia Romagna si distingue per le sue politiche innovative volte a promuovere l’educazione al consumo consapevole. In questo contesto si inserisce il progetto A scuola di cibo: dalla filiera al piatto, dedicato alle scuole secondarie. Il progetto punta a educare sull’importanza di una dieta equilibrata e sostenibile per combattere l’obesità infantile.

Un altro esempio dalla medesima regione è il progetto Ripensa la mensa 2.0 di Cesena, che punta a promuovere una mensa sostenibile, a basso impatto ambientale con una valenza educativa. Questo avviene attraverso azioni concrete di educazione alimentare, prevenzione e riduzione dello spreco alimentare, ad esempio differenziando e pesando gli avanzi.

Infine in Puglia, un protocollo d’intesa tra l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) regionale e la Coldiretti persegue una svolta salutista che punta a eliminare i cibi ultra processati dalle mense, privilegiando negli appalti i cibi a km 0 che valorizzano le produzioni locali.

Queste iniziative dimostrano che è possibile agire concretamente per contrastare l’obesità infantile migliorando la qualità del cibo servito ai bambini, e al tempo stesso promuovere salute, sostenibilità e cultura del territorio.

Il futuro inizia dal piatto

La mensa scolastica non è soltanto un luogo dove si mangia, ma un’occasione educativa fondamentale. Un’alimentazione equilibrata e sana, supportata da ingredienti freschi e nutrienti, può contribuire a formare abitudini alimentari corrette e contrastare l’obesità infantile.

Per questo sarebbe necessario un intervento concreto da parte del governo: riformare le mense scolastiche deve diventare una priorità di salute pubblica e prevenzione. Investire su programmi salutari e sulla qualità del cibo oggi, significa non solo combattere l’obesità infantile, ma anche garantire un futuro più sano alle nuove generazioni.

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Gemma Mastrocicco

classe 1997, laureata in Informazione, editoria e giornalismo a RomaTre. Scrivo da sempre. Autrice del libro Amami senza mentire. Sostenitrice delle tematiche legate ai movimenti femministi, dell'uguaglianza di genere. Aspirante giornalista, scrivo per Buone notizie.it, grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista

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