Società

Nei temi di maturità, email e sms al 2° posto

Mentre uno degli slogan della telefonia di questo inizio estate sembra andare controcorrente e raccomanda una comunicazione tecnologica integrata “senza esagerare”, paradossalmente il tema di maturità più svolto, dopo il saggio breve (57,4%) è stato quello sulla comunicazione che cambia, scelto dal 31,4% degli studenti.
Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di oggi è incorporea, impersonale e immediata.
Questa è la traccia proposta dal Ministero.
Il dato che salta all’occhio è l’immediatezza, che irradia nei rapporti quotidiani e che impedisce il sedimentarsi di quel tempo meditativo necessario tra una relazione dettata da espressioni scritte.
Non dobbiamo lasciarci impressionare da ciò che è incorporeo, dobbiamo invece saper rendere corporeo e personale ogni esperienza di comunicazione, anche attraverso le nuove forme che la tecnologia ci offre, sopravanzando tempi e velocità.

La giornalista Anna Maria Carbone, business writer, formatrice di comunicazione strategica per le imprese, consulente per le comunicazioni interpersonali e per le dinamiche delle relazioni ha espresso volentieri per BuoneNotizie.it la sua opinione riguardo il tema di maturità 2008, comune a tutti gli indirizzi:
“Sappiamo tutti che alla base della buona comunicazione c’è la capacità di ascoltare. E siamo tutti convinti di esserne capaci. Ma non è sempre così scontato. Ascoltare è molto diverso da ‘sentire’. E’ molto lontano anche da “rispondere”, lontanissimo da ‘replicare’. L’opposto di ‘discutere’. In fondo, ascoltare è un’arte. Comunicare le emozioni – continua la dott. Carbone – va al di là del mezzo con cui ci esprime, poiché il presupposto è sospendere il giudizio mentre il nostro interlocutore sta comunicando con noi. Ascoltare per capire e non per giudicare. In questo modo ci sarà scambio genuino e rapporto circolare. Questo principio, che vale quando si parla di comunicazione in generale, e assume un significato ancora maggiore quando si sconfina sul piano degli affetti e dell’emotività, dove è davvero essenziale capire, nel senso etimologico, afferrando il ‘cuore’ di chi sta interagendo con noi”.

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Nota a margine. Fortunatamente, almeno la traccia su “comunicazione ieri e oggi” è corretta, dal momento che la proposta su Montale non identifica una donna, bensì il ballerino russo Boris Kniaseff ed è inesatta anche la didascalia per il saggio breve che descrive il Galata morente dei musei capitolini come una statua romana del I sec. a.C..
Una domanda agli esperti del Ministero:al momento della stesura delle tracce eravate “connessi”?
Buona comunicazione e buona maturità.

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Elena Carmen Pizzi

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