I dati della Commissione Europea descrivono un forte incremento della formazione universitaria nei Paesi dell’UE. Nell’anno accademico 2008/2009 sono stati 200mila i giovani che hanno ottenuto una borsa di studio Erasmus, quasi il 9% in più rispetto all’anno precedente, a conferma del trend relativo agli ultimi tre anni. Gli studenti che hanno ottenuto una borsa di studio per stage in azienda sono stati oltre 30mila: il 50% in più rispetto all’anno precedente. Aumenta anche il numero di docenti che aderisono al programma Erasmus.

Il boom di partecipazioni è determinato principalmete dall’incremento dei finanziamenti stabilito dal programma comunitario di apprendimento permanente 2007/13 (Lifelong Learning Programme), che prevede un bilancio destinato all’Erasmus pari a 450 milioni di euro/anno, insieme alla strategia europea per la crescita, l’occupazione e la dotazione di conoscenze trasferibili necessarie in un mercato globale sempre più competitivo.

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Il programma Erasmus, dal 1987 ad oggi, ha dato la possibilità a 2,2 milioni di studenti di svolgere un periodo di studio all’estero variabile da tre a dodici mesi. I corsi sono legalmente riconosciuti dalle università di appartenenza e, dal 2007, viene data la possibilità di svolgere uno stage in impresa. Le mete più ambite sono Spagna, Francia e Germania.

Ogni anno circa 10mila studenti italiani sognano un’esperienza di studio all’estero, e mai come in questa fase economica e sociale, le nuove competenze possono rappresentare una buona opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.

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Pasquale La Torre

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