Danisinni, nella città di Palermo, è un borgo che aspira al superamento di una condizione di emarginazione e degrado. Da circa nove anni, il quartiere è protagonista di processi di rinascita oggi visibili. Nel rione sono stati creati diversi punti di aggregazione socio-culturale e spazi pubblici restituiti alla natura e all’uomo, inoltre è in corso la promozione di uno sviluppo economico in chiave circolare.

I processi di rigenerazione del borgo si fondano sul coinvolgimento degli abitanti e l’azione congiunta degli attori sociali e delle istituzioni: dal 2015 la comunità territoriale di Sant’Agnese, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, il Comune e le associazioni svolgono attività di riscatto del territorio partendo dall’ascolto e dalla lettura dei bisogni della gente del luogo.

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Danisinni, la periferia invisibile di Palermo

Danisinni è un’oasi paesaggistica nel cuore della città di Palermo a 800 metri dal Palazzo Reale, sede del Governo Regionale. Per lungo tempo è stato un borgo emarginato per ragioni storiche e di ubicazione: si trova, difatti, in un’area di depressione geofisica sul letto del fiume Papireto, dove non è permesso il transito di autoveicoli, non esistono attività commerciali di rilievo.

La zona negli ultimi 50 anni ha subito un processo di degrado, aggravato, nel 2007, dalla chiusura del polo Materno-infanzia, unico presidio sociale pubblico. Danisinni è stato quindi escluso da tutto, rimosso dall’immaginario collettivo e divenuto zona franca alla mercé di chiunque, territorio di abusivismo edilizio e di occupazione di magazzini abbandonati.

Il borgo è sconosciuto agli stessi palermitani e dimenticato dalla Pubblica Amministrazione, zona invisibile, o narrata solamente in occasione dei fatti di cronaca: da qui lo stigma e la marginalizzazione della gente del posto.

La “città normale” nel sogno dei bambini

Dal 2015 impegno sociale e partecipazione popolare promuovono processi di rigenerazione e di rinnovamento in chiave culturale e artistico del quartiere, per ristabilire l’antico legame con la città di Palermo. In tale cornice, nel mese di ottobre, la compagnia milanese di teatro sociale Quattrox4 ha messo in scena, gratis, “Le città invisibili” di Italo Calvino.

Dopo lo spettacolo, giovani e bambini hanno rappresentato la città dei loro sogni ispirandosi al libro dello scrittore. Una bimba, Sofia, intitola il suo disegno “Una città normale” consegnando agli adulti lo sguardo immediato dell’infanzia che vede la normalità come un sogno, qualcosa che attorno a sé non si vive giornalmente.

Per Fratel Mauro della comunità territoriale di Sant’Agnese le parole di Sofia sono un invito a non fermarsi, a non smettere di chiedersi “perché le nostre società oggi producono scarto abitativo, urbano, umano, poiché i luoghi parlano delle persone e viceversa”: senso civile e dimensione spirituale del vivere richiedono la volontà di riflettere sul perché si producono le periferie e su cosa fare per contrastarne il degrado.

Danisinni, la rinascita attraverso l’arte

Si rinnova, quindi la forza per implementare i processi di rinascita già avviati all’insegna dell’idea che le periferie siano l’inizio e non la fine delle città, come spesso ricordava il Cardinale Pappalardo arcivescovo di Palermo dal 1970 al 1973. In tale direzione è andato il progetto del 2017 “Rambla Papireto” di rigenerazione urbana e inclusione sociale ideato dall’Accademia di Belle Arti e realizzato con il sostegno del Comune, dove i laboratori allestiti nel quartiere sono occasioni di aggregazione e crescita umana, di nuove interazioni sociali fra gli abitanti del quartiere, gli artisti e la città di Palermo.

Danisinni. La rinascita del borgo palermitano passa dalle arti. Foto Sonia Salfo, Palermo 2022

Danisinni tra arte e sociale: la Fattoria Comunitaria

Inoltre, sui terreni dati in comodato d’uso alla comunità di Danisinni è nata la Fattoria Comunitaria, dove le persone interagiscono con la natura e gli animali in modo ecosostenibile, una LudoBiblioteca accoglie bambini e giovani con adulti che rispondono ai loro bisogni educativi. Il Museo Sociale Danisinni, con oltre 150 opere donate dagli artisti, cura e promuove mostre, laboratori artistici e scambi culturali.

A Palermo la periferia diventa centro

Fra poche settimane, grazie all’azione dei cittadini, supportati dalla Comunità di Sant’Agnese e dal terzo settore, i locali ristrutturati del polo Materno-infanzia saranno restituiti alla cittadinanza e ospiteranno un nuovo consultorio per l’accoglienza e il supporto psicologico per mamme e bambini. Quest’ultimo si aggiunge agli spazi del Borgo sociale e del Buon Samaritano, luoghi deputati alla crescita umana e spirituale delle persone.

In collaborazione con la Fondazione Azimut, è stato ideato il progetto “Villaggio Circolare” per implementare il processo di rigenerazione della comunità territoriale: si prevede di riqualificare spazi ed edifici da destinare alla progettazione di start-up d’impresa, attività artigianali e commerciali per l’inclusione lavorativa e progetti di  misure alternative alla detenzione.

Danisinni oggi è centro storico, restituito alla città di Palermo, riconosciuto patrimonio UNESCO per il suo naturale camminamento che dal Palazzo dei Normanni conduce al Palazzo dell’Emiro e della Zisa. Adesso il borgo ridisegna una sua nuova identità coinvolgendo volontari e turisti nella sua storia di rinascita.

Secondo Fratel Mauro, povertà e disagio non si superano dall’oggi al domani, tuttavia visione sistemica e sinergia fra attori sociali, istituzioni e cittadini possono gradualmente contrastare forze antagoniste quali abbandono, emarginazione e criminalità organizzata, e fungere da modello di riscatto delle periferie.

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Lucia Muscetti

Lucia Muscetti

Laureata in Scienze Politiche, docente emerita in discipline giuridiche ed economiche presso i Licei di Scienze Umane. Leggo e approfondisco saggi sui diritti umani e di politica per scrivere e praticare l’arte del vivere bene insieme. Partecipo al laboratorio giornalistico di BuoneNotizie.it

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