Si chiama VENTO ed in un certo senso, esiste già. Bisogna solo completarla. E’ la più lunga pista ciclabile del sud Europa e un 15% della sua lunghezza è già percorribile su piste sicure e utilizzate. Non c’è nulla da fare, solo prendere la bici e pedalare. 102 km percorribili con un unico limite: non sono continuativi. Il 42% di VENTO è infatti un una situazione piuttosto paradossale. La ciclabile c’è, è pronta ma ma non è ancora utilizzabile. Perché?

Perché le regole di utilizzo degli argini, sostanzialmente, sono ferme all’idea che il transito deve essere interdetto, che non è sicuro, che deve essere lasciato solo ai mezzi agricoli o a quelli della polizia fluviale. Basterebbe la volontà di una firma e il coraggio di stabilire che gli argini sono solo ciclabili e utilizzabili dai frontisti, basterebbe siglare un accordo tra le quattro regioni e gli enti fluviali, alcune centinaia di migliaia di euro per rimuovere le sbarre e gli sbarramenti e fare alcune sistemazioni banali.

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VENTO è un progetto del Politecnico di Milano  che punta alla realizzazione della più lunga ciclovia italiana e tra le più lunghe d’Europa. Il team di ricercatori quantifica l’investimento in circa tre anni e 80 milioni di euro (circa 118 euro al metro) per avere una delle delle ciclabili più lunghe d’Europa e creare migliaia di posti di lavoro. Inoltre, è opinione del responsabile scientifico Paolo Pileri, che l’investimento sarebbe subito coperto  grazie all’indotto che una simile opera porterebbe, soprattutto nel settore del cicloturismo e ovviamente nell’ospitalità.

Venezia e Torino non si sono mai viste così vicine, grazie ad un progetto che, snodandosi lungo il fiume Po, per un percorso di 679 chilometri (632 lungo il Po e 47 tra Milano e Pavia), attraverserebbe ben quattro regioni italiane: Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, valorizzando non solo territorio, ma anche il  paesaggi e ovviamente l’ecoturismo.
Progetto VENTO

 

Percorso Vento

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