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Formula 1: obiettivo zero emissioni di carbonio entro il 2030

Formula 1 e sostenibilità

La sostenibilità ambientale è una delle maggiori preoccupazioni della Formula 1. Infatti qualche anno fa, precisamente nel 2019, sono stati fissati obiettivi ambiziosi al fine di rendere eco-sostenibili le gare entro il 2025 e di azzerare l’impronta di carbonio di questo sport entro il 2030. L’iniziativa riguarda le vetture, le strutture e la logistica del team e dei fan.

Qual è l’attuale impronta di carbonio della Formula 1?

Nel 2019, la FIA ha effettuato un’indagine riguardo i consumi legati alle competizioni di tale anno, da cui risulta che le emissioni sarebbero state pari a 256.000 tonnellate di CO2, senza contare quelle dovute agli spostamenti dei tifosi. Se si includessero le emissioni generate dai fan, l’impronta di carbonio totale della Formula 1 arriverebbe a circa 1,9 milioni di tonnellate.

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Tuttavia, al contrario di quello che molti potrebbero essere indotti a pensare, la fonte maggiore di inquinamento non sono le corse in pista, che producono solo lo 0.7% delle emissioni totali. Infatti il 45% delle emissioni totali proviene dal settore logistico e dai viaggi aerei e marittimi necessari per spedire le apparecchiature per il supporto alle gare in tutto il mondo, il 27.7% dai viaggi a scopo commerciale, il 19.3% dai vari stabilimenti, ed infine il 7.3% dalle attività legate ai circuiti.

Formula 1: cosa prevede il piano “Net-Zero Carbon Footprint”?

Il piano “Net-Zero Carbon Footprint” è un progetto ambizioso di eco-sostenibilità che prevede in particolare lo sviluppo di un carburante sostenibile al 100%, la riduzione dell’utilizzo della plastica e degli sprechi nei circuiti, l’uso di energie rinnovabili in tutti gli uffici e la revisione della logistica, tramite un’organizzazione dei viaggi più efficiente per aria, mare e terra.

Inoltre, il nuovo regolamento del 2022 ha introdotto l’obbligo di utilizzare il carburante E10, composto per il 90% da combustibili fossili e per il 10% da etanolo prodotto da fonti rinnovabili, mentre il carburante sostenibile al 100% dovrebbe essere introdotto nelle auto di Formula 1 a partire dal 2026, in concomitanza con l’introduzione dei motori ibridi di nuova generazione. Questo tipo di carburante è denominato “drop-in” poiché potrà essere utilizzato nella medesima composizione anche sui veicoli urbani dotati di motori a combustione interna. Inoltre la Formula 1 collaborerà con la Formula 2 e la Formula 3 per testare questi nuovi carburanti sostenibili.

A distanza di qualche anno, cosa sta facendo lo sport per raggiungere questo ambizioso obiettivo?

La Formula 1 sta continuando a spingere per raggiungere l’obiettivo fissato.

Un primo cambiamento è stato la riduzione della plastica monouso all’interno dei paddock e in tutte le sedi dei circuiti, con una particolare attenzione alla promozione dell’utilizzo di bottiglie riutilizzabili e la fornitura di numerose stazioni d’acqua.

Un altro grande passo avanti riguarda gli uffici di Formula 1, i quali utilizzano ora energia rinnovabile al 100%.

C’è stata anche una spinta a riciclare o riutilizzare i materiali dei fine settimana di gara. Infatti molti circuiti ora collaborano con banche alimentari e con enti di beneficenza locali al fine di aiutare a donare il cibo in eccesso a chi ne ha bisogno nel territorio. Per esempio, nello stato di Victoria sono state donate a 17 enti di beneficenza oltre 1,5 tonnellate di cibo inutilizzato, in seguito alla cancellazione del Gran Premio d’Australia del 2020.

Inoltre, negli ultimi tre anni, la Formula 1 ha introdotto operazioni di trasmissione a distanza, che hanno consentito allo sport di ridurre il trasporto delle merci.

Infine, dopo l’introduzione del carburante E10, che permette di ridurre le emissioni di CO2, la Formula 1 sta lavorando con Aramco per sviluppare, come dicevamo prima, un carburante sostenibile al 100% da introdurre con i nuovi motori nel 2026.

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