La società contemporanea con il nuovo life style improntato sulla sostenibilità scopre nel mondo motori un antesignano del riciclo creativo. Qui è la passione per l’automobilismo che spinge a indossare letteralmente la storia.

I gioielli che non ti aspetti, riciclati dalla Formula 1 e dalle supercar, sono quelli legati ad Ayrton Senna, pilota leggenda nel mondo delle corse, o alla fabbrica dismessa della Ford a Detroit, o forgiati su metalli di Ferrari, Porsche e altri marchi automobilistici di lusso.

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Un approccio che fa tendenza nell’alta moda e rientra nella strategia dell’urban mining (miniera urbana) rilanciata anche in Europa.

I gioielli che non ti aspetti, riciclati da auto di Formula 1 e supercar

Norio Koike © ASE- Fondazione Ayrton Senna

I gioielli che non ti aspetti, riciclati dalle auto di Formula 1

Votato il pilota più grande di tutti i tempi di Formula 1, Ayrton Senna (1960-1994) è stato tre volte campione del mondo. Nel 1993, compie un’impresa storica nel Gran Premio d’Europa a Donington, Inghilterra. Parte su McLaren con motore depotenziato e dalla terza fila. Piove e l’asfalto è impraticabile, ma Senna supera Schumacher, Prost e alla fine vince su Damon Hill con quasi un giro di stacco. Segna quello che passerà alla storia come “il giro degli dei”.

Oggi un pezzo di quella gara è indossabile. Dal riciclo di un pneumatico della monoposto di Ayrton Senna con cui ha vinto nel 1993 sono stati creati 161 bracciali, pari al numero di gare disputate dal pilota brasiliano. L’idea è dell’imprenditore italiano Giancarlo Medici, proprietario della Mongrip fondata nel 2015. Da appassionato e collezionista, ha contattato la famiglia Senna dando vita ad un gioiello di storia moderna. Ci racconta Medici:

La creazione di questi bracciali è fatta più di cuore che di testa. Non sono gioielli dedicati a campioni e piloti, ma ricordi realmente vissuti sull’asfalto che si possono letteralmente indossare.

I gioielli che non ti aspetti, riciclati dalle auto di Formula 1, in questo caso sono collezioni certificate, made in Italy, riciclate da pneumatici fuori uso. Dai migliori piloti, in auto da corsa e team storici, in campionati memorabili, soprattutto degli anni ’90, alle Frecce Tricolori che richiedono una nuova limited edition.

E’ così che la passione è inconsapevole precursore dei tempi, e si scopre sostenibile.

                                                   

Indossare le supercar: dalla Ferrari alla Porsche

Creare gioielli  forgiando direttamente pezzi metallici di supercar danneggiate senza intaccarne la vernice originale di fabbrica: questa è l’idea vincente di Christi Schimpke. La designer statunitense, con formazione in storia dell’arte rinascimentale italiana e una specializzazione nella lavorazione del metallo, ha così fondato il marchio di gioielleria automobilistica Crash nel 2013.

L’intuizione di Christi Schimpke nasce nella carrozzeria del marito, specializzata in riparazioni di supercar europee di ultima generazione ma incidentate. Scarti di materiale metallico di Ferrari, Porsche, Aston Martin ed altre ancora, vengono artigianalmente lavorati in un processo personalizzato.

Le applicazioni sono realizzate con materiale vintage degli anni 1970-1980″ ci racconta Christi Schimpke “I pezzi di auto e anche auto da corsa sono ceduti dagli stessi proprietari. E’ tutto certificato, ovviamente. Il mio obiettivo è riutilizzare il più possibile materiale riciclato, compresi gli imballaggi“.

Il risultato è una collezione unica; bracciali, orecchini, collane, polsini nascono da cofani, paraurti, sportelli che l’artista taglia, piega, leviga rispettandone le caratteristiche.

I gioielli che non ti aspetti, riciclati da auto di Formula 1 e supercar

CRASH Jewelry with Lea Anne by Py Pai

Riciclo creativo: le auto anticipano la moda

Poche settimane fa, durante la Fashion Week parigina è stato realizzato il vestito spray. L’invenzione della “pistola a spruzzo” è degli anni ’30, ma solo intorno al 1955 la Ford iniziò ad applicare vernici acriliche sulle carrozzerie dei propri veicoli perché metodo più veloce del pennello che richiedeva più di un mese. Le auto venivano verniciate con diversi strati di diversi colori. Gli scarti si fondevano l’un l’altro, e poi vetrificavano. Sembravano pietre preziose. Quando la fabbrica a Detroit venne dismessa, gli operai iniziarono a raccogliere questi scarti e a riciclarli per creare gioielli. Nasce così l’agata di Detroit o Fordite.

Dal passato al presente, Prada, la holding di lusso italiana, il 10 ottobre, ha debuttato nel mondo della gioielleria con oro riciclato e rintracciabile al 100%. Oro riciclato che altro non è che lega di metalli preziosi raffinati provenienti anche … dalle auto.

I gioielli che non ti aspetti, che siano riciclati da auto di Formula 1, da supercar o da semplici auto di serie, nascono quindi da materiale di scarto. Rifiuti che oggi rendono le stesse auto fonte di metalli preziosi e le città vere e proprie miniere.

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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