Quello delle specie aliene invasive è da alcuni anni un tema di grande attualità, così come lo sono gli impatti che queste specie hanno causato e continuano a causare. Tuttavia, il grande pubblico ha una scarsa consapevolezza della problematica e, proprio per questo, spesso ostacola le azioni di gestione di alcune specie aliene invasive. Ma sono proprio gli errati comportamenti umani a scatenare questo fenomeno che continua a crescere. È necessario quindi che i professionisti coinvolti in questa problematica diventino parte attiva nel contrasto alle specie aliene invasive durante la loro attività lavorativa e che sempre più gente venga a conoscenza di questo fenomeno, al fine di prevenire lo sviluppo di ulteriori specie aliene.

Cosa sono le specie aliene invasive?

Le specie aliene invasive sono specie di animali e di vegetali introdotte dall’uomo in modo volontario o accidentale in luoghi al di fuori del loro areale d’origine (area geografica entro la quale è distribuita una specie). Una parte di esse è in grado di adattarsi molto facilmente al nuovo ambiente d’introduzione e a volte si riproduce e si diffonde dando origine a popolazioni naturalizzate, con una serie di effetti negativi sulla biodiversità, ma anche sullo sviluppo delle attività socioeconomiche e sulla salute dell’uomo.

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Queste specie sono denominate “specie esotiche invasive” (in inglese Invasive Alien Species – IAS). Non tutte le specie esotiche sono quindi invasive, lo diventano solo quelle che sono in grado di riprodursi e diffondersi con estrema facilità, adattandosi perfettamente all’ambiente e causando danni ecologici, economici e sanitari.

Quali danni provocano?

La diffusione delle specie aliene invasive al di fuori del proprio habitat rappresenta oggi uno dei principali rischi per la natura, l’economia, la sicurezza alimentare e la nostra salute. Queste specie hanno dei costi annuali che superano i 423 miliardi di dollari l’anno, più di quanto non facciano i disastri naturali. È quanto hanno concluso 86 esperti chiamati a realizzare un rapporto di valutazione delle specie aliene invasive e il loro controllo dall’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes) delle Nazioni Unite.

Secondo le stime contenute nel rapporto, le specie aliene invasive sono anche uno dei principali motori globali nei processi di estinzione. Infatti, negli eventi di estinzione studiati, le specie estranee hanno rappresentato un fattore di primo piano in circa il 60% dei casi, e nel 16% l’unico responsabile. In totale, il rapporto documenta oltre 1.200 casi di estinzione di animali e vegetali, riconducibili all’attività di 218 specie aliene invasive.

Inoltre, nell’80% dei casi studiati l’introduzione di specie aliene invasive in un nuovo ambiente ha prodotto effetti negativi anche  sull’uomo, danneggiando principalmente l’industria alimentare. E nell’85% dei casi documentati, questo ha danneggiato anche la qualità di vita degli esseri umani, intaccando la sicurezza alimentare o le attività economiche o danneggiando direttamente la salute. Un esempio è quello di zanzare come le Aedes albopictus (le zanzare tigre arrivate anche in Italia) e le Aedes aegyptii, che quando espandono il loro areale portano con sé i microbi che possono trasmettere, come i virus Zika e West Nile.

Alcune buone azioni che possiamo adottare per prevenirle

È bene essere consapevoli che il problema delle specie aliene invasive si può risolvere solo con il contributo di tutti. Ecco dunque un elenco di buone azioni che possiamo adottare al fine di prevenirle:

  • non abbandonare in natura animali da compagnia (tartarughe, pappagallini, pesci da acquario) o selvatici a fini venatori
  • non contribuire al commercio di specie alloctone invasive, controllando prima di acquistare/vendere le piante e gli animali
  • non diffondere specie vegetali in ambienti naturali, per motivi ornamentali/giardinaggio o di alimentazione di fauna selvatica
  • pulire bene attrezzi da pesca e imbarcazioni
  • informarsi bene durante i viaggi prima di spostare frutta, piante o animali da un posto all’altro

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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