Uno dei massimi obiettivi nella lotta ai cambiamenti climatici è la riduzione dell’inquinamento aereo. Per questo merita attenzione il considerevole aumento verificatosi nella produzione dei carburanti sostenibili. Come ha riportato l’agenzia di stampa Adnkronos, infatti, soltanto nel 2022 essa è triplicata rispetto all’anno precedente. Al momento – secondo gli studi di settore – i carburanti sostenibili rappresentano la soluzione più realistica per ottenere la decarbonizzazione, rendendo possibili, entro il 2050, dei viaggi aerei con emissioni prossime allo zero. A fronte di tutto ciò, alcuni Paesi hanno già iniziato a incentivare, attraverso progetti istituzionali, l’adozione di tali risorse.

Le forme d’impatto ambientale provocate dall’inquinamento aereo

Quando si parla di ricerca di una mobilità ecocompatibile – che riguardi il trasporto via terra, nel cielo o per mare –, il problema dell’inquinamento aereo è senza dubbio di primaria importanza. Il suo modo di impattare sull’ambiente non deriva solo dalle emissioni di CO2 (anidride carbonica), ma anche, ad esempio, dalle scie di condensazione – le linee bianche visibili dopo il passaggio di un aereo.

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Per tutte queste ragioni, le discussioni sull’argomento stanno assorbendo le energie di moltissimi studiosi. I quali, dal canto loro, non cercano di far pressione solo sulle compagnie aeree, ma anche sui governi. In tale ottica, i carburanti sostenibili rappresentano la soluzione più praticabile (in base alle tecnologie esistenti).

L’incremento della produzione di carburanti sostenibili

I carburanti sostenibili sono risorse energetiche derivanti, in prevalenza, da scarti di produzione, oli esausti e derivati vegetali. A differenza di altre soluzioni proposte per combattere l’inquinamento aereo, il loro impiego non richiede che si apportino delle modifiche ai velivoli interessati.

Risulta dunque di particolare interesse il nuovo brief redatto degli analisti della Cassa Depositi e Prestiti, inerente all’attuale stato del trasporto aereo. In esso si afferma che i carburanti sostenibili sono in grado di ridurre le emissioni di CO2 fino all’80% rispetto ai vecchi combustibili.

Perciò – com’è scritto nello stesso documento – è ancor più rilevante il fatto che da alcuni anni si sta registrando un incremento nella loro produzione. E tutto ciò nonostante i carburanti sostenibili costino da due fino a sei volte più dei normali carburanti fossili. Questo sembra indicare una crescente consapevolezza della necessità d’investire in tali risorse – per evitare “costi” futuri assai superiori.

I carburanti sostenibili: una scelta incentivata in vari Stati

Come risulta dal brief della Cassa Depositi e Prestiti, lo scorso anno alcune nazioni hanno intrapreso dei percorsi per incoraggiare la diffusione dei carburanti sostenibili. Un esempio è quello degli Stati Uniti, che hanno offerto tre miliardi di dollari in sovvenzioni e crediti d’imposta. Anche il Regno Unito – attraverso l’Advanced Fuels Fund – ha stanziato 165 milioni di sterline per realizzare, entro il 2025, cinque impianti di produzione di carburanti sostenibili.

L’Unione Europea, invece, ha approvato il programma ReFuelEU Aviation. L’accordo – che entrerà in vigore nel 2025 – prevede che il carburante degli aerei sia miscelato con maggiori quantità di cherosene, onde ridurre il suo impatto ambientale. Un accordo analogo ha riguardato anche le emissioni navali, prevedendo l’uso di carburanti marittimi puliti.

Ulteriori soluzioni per contrastare, in futuro, l’inquinamento aereo

Naturalmente, la soluzione dai carburanti sostenibili non può essere definitiva. Nel lungo termine, si potranno ottenere vantaggi più duraturi creando dei nuovi sistemi di propulsione, elettrici o a idrogeno. Del resto, discussioni analoghe hanno luogo anche in ambito automobilistico, dove molti oppongono all’idea delle vetture elettriche l’alternativa dei carburanti e-fuel sintetici.

Riguardo all’inquinamento aereo, un ulteriore obiettivo sarebbe rendere gli aeroporti capaci di produrre energia in modo autonomo – installandovi, ad esempio, sistemi fotovoltaici. Il futuro, infatti, è ancora da scrivere. E ogni proposta in grado di aprire nuove prospettive va esaminata con attenzione, come un possibile punto di svolta.

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Edoardo Monti

Edoardo Monti

Ho lavorato per anni come freelance nell'editoria, collaborando con case editrici come Armando Editore e Astrolabio-Ubaldini. Nel 2017 ho iniziato a scrivere recensioni per Leggere:tutti, mensile del Libro e della Lettura, e dal 2020 sono tra i soci dell'omonima cooperativa divenuta proprietaria della rivista.

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