In Italia si stanno diffondendo sempre di più le iniziative di “welfare aziendale”. Sempre più imprese hanno capito che il benessere dei lavoratori è direttamente proporzionale al benessere aziendale: se i lavoratori sono soddisfatti, l’impresa ne trae notevoli benefici.

Quando si sente parlare di “responsabilità sociale d’impresa”, generalmente si pensa alle performance ambientali di aziende che riducono le emissioni di CO2, che producono merci e servizi sempre più sostenibili, che ottengono importanti certificazioni o che le richiedono ai propri fornitori, oppure si fa riferimento ad organizzazioni che rivolgono le proprie iniziative alla comunità e al territorio.

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Ma esiste anche un altro tipo di responsabilità sociale d’impresa. Sempre più spesso nei bilanci sociali delle aziende compaiono voci che riguardano il rapporto con i propri dipendenti. La scelta di investire nel miglioramento del rapporto con propri dipendenti sembra essere ormai prioritaria, a prescindere dagli obiettivi che un’impresa si pone, dalla sua collocazione geografica o dalle dimensioni.

Se un’azienda vuole migliorare la propria presenza sul mercato, oggi deve investire nella ricerca di soluzioni innovative nella gestione delle risorse umane, ad esempio in programmi finalizzati a migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare dei propri dipendenti.

Un esempio molto interessante, in questo senso, sono le iniziative di welfare aziendale che si stanno diffondendo in tutta Italia. Per welfare aziendale si intende l’insieme degli interventi messi in atto dalle imprese per facilitare la conciliazione dei tempi famiglia/lavoro, migliorare il potere d’acquisto dei dipendenti, stimolare la mobilità sostenibile, promuovere attività di prevenzione della salute.

Se ci guardiamo intorno con attenzione, vediamo le iniziative non mancano: SAP, ad esempio, per i propri dipendenti organizza cicli di conferenze con psicologi e esperti per affrontare temi importanti quali il rapporto genitori/figli.

Edison, invece, attraverso il programma “Edison per te” propone sia iniziative a carico dell’azienda, sia servizi che richiedono il contributo del dipendente in aree strategiche quali Salute e Benessere (campagne di prevenzione, consulenze mediche online), Famiglia (assistenza pediatrica, campus estivi), Tempo per te (disbrigo pratiche effettuato da personale dedicato, per conto dei dipendenti), Risparmio (opportunità di acquisto di beni e servizi a condizioni vantaggiose, attraverso un network di fornitori ed esercizi convenzionati).

A proposito di acquisti, anche Luxottica offre ai propri dipendenti – in collaborazione con Coop Trentino – una spesa del valore di 110 euro in generi alimentari (pasta, olio, caffè, parmigiano, miele, ecc).

Ma esistono tante altre iniziative, come il supporto per l’utilizzo dei mezzi pubblici, gli asili nido aziendali, la flessibilità dell’orario di lavoro (telelavoro e “job sharing”), i voucher per la baby sitter e i libri scolastici.

Molte aziende hanno capito che il benessere del lavoratore è direttamente proporzionale al benessere “aziendale”: se i lavoratori sono soddisfatti, anche l’impresa ne trae grandi benefici. Un focus specifico sulle iniziative di welfare aziendale e, più in generale, sui cambiamenti in atto nel mondo del lavoro è in programma durante la manifestazione “Dal Dire al Fare“, il Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa che si terrà il 30 e 31 maggio prossimi presso l’Università Bocconi di Milano.

 

Per approfondire:

Responsabilità e sostenibilità per uscire dalla crisi

 

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Graziana Saponari

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