Dopo la prima emergenza sanitaria gli italiani hanno iniziato ad essere più green.
Binomio Covid e ambiente. Nessuna iniziativa, guerra o crisi è mai riuscita a far crollare bruscamente le emissioni di CO2 come la pandemia. Secondo Greenpeace, per ragioni strettamente collegate all’inquinamento atmosferico, ogni anno muoiono più di 4 milioni e mezzo di persone, 56 mila solo in Italia.
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SostieniciAncora una volta è stata la natura a venirci incontro. Si stima infatti che nel periodo di lockdown le emissioni siano crollate del 17% facendo registrare risultati giornalieri che non si vedevano dal 2006.
Il settore maggiormente colpito è stato quello dei trasporti, il cui fermo ha contribuito a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 40%. Merito delle restrizioni di circolazione e dei coprifuoco oltre al fatto che molte persone, anche dopo le restrizioni hanno continuato a lavorare da casa, quindi senza accendere i motori per andare in ufficio. Un clima insolitamente caldo nell’emisfero settentrionale ha inoltre contribuito a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 3%, visto che il riscaldamento delle case non sempre è stato necessario. Secondo gli esperti la ripresa economica riporterà le emissioni di anidride carbonica a risalire, ma si confida che certe abitudini positive – come lo Smart working– rimarranno andando a scongiurare i livelli precedenti.
Sensibilità ecologica nel consumatore
Una recente indagine promossa da Coldiretti fa emergere una maggiore senibilità ecologica in questa direzione: sembra infatti che il 59% degli italiani ritenga doveroso intervenire radicalmente sullo stile di vita per tutelare l’ambiente e il 79% sarebbe disposto a ridurre gli spostamenti in auto, scooter e motociclette.
Una sensibilità che va oltre i trasporti. Secondo la stessa ricerca, infatti, il 27% degli italiani dopo la prima emergenza sanitaria, ha iniziato ad acquistare prodotti più sostenibili e green rispetto al periodo pre Covid e 8 italiani su 10 preferiscono il Made in Italy e i prodotti locali a favore dell’occupazione e valorizzazione del territorio.