Sono 3,6 le tonnellate di cibo non consumato che, anziché finire tra i rifiuti, sono state recuperate e donate ad associazioni onlus. È successo in Emilia Romagna , grazie al progetto CiboAmico realizzato dal Gruppo Hera, che opera nell’ambito dell’innovazione sociale, territorio e sostenibilità ambientale. Il progetto ha coinvolto anche una serie di figure locali, come Last Minute Market, società spin-off dell’Università di Bologna specializzata in recupero dei beni invenduti a favore di enti caritativi, e Concerta, che si occupa della gestione delle mense del Gruppo Hera.

L’obiettivo comune è quello di combattere gli sprechi alimentari e promuovere la sostenibilità ambientale, con il valore aggiunto dei conseguenti benefici sociali ed economici. I 9.000 pasti recuperati in un anno dalle cinque mense aziendali di Hera, infatti, sono stati donati alle realtà ad utilità sociale che operano sul territorio. Si tratta di sette associazioni che ospitano più di 170 persone, per un risparmio complessivo che sfiora i 90.000 euro.

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Oltre ad avere un effetto positivo sulla società e l’economia locale, CiboAmico è sicuramente un progetto virtuoso a livello ambientale. Non solo per via del riciclo e della riduzione dei rifiuti, ma anche perchè riutilizzando le eccedenze alimentari si è evitato il consumo di altre risorse, risparmiando quasi 9 milioni di litri d’acqua, e le relative emissioni di anidride carbonica in atmosfera – stimate pari a 15 tonnellate.

Un ottimo risultato e un’iniziativa da sostenere ed ampliare a livello nazionale, se si considera che ogni anno in Italia si sprecano circa 11 miliardi di euro di cibo, corrispondenti a 17 milioni di tonnellate di alimenti che finiscono nella spazzatura.

Si può dire che l’obiettivo è stato raggiunto, e CiboAmico ha dimostrato che la lotta allo spreco alimentare è possibile, grazie a collaborazione, solidarietà e attenzione per l’ambiente.

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Silvia Argentiero

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