Dalle mani delle criminalità a quelle della legalità. Così i terreni agricoli confiscati tornano a produrre frutti, sapori e qualità per la collettività e offrono occasioni di lavoro soprattutto ai giovani. Un patrimonio importante sottratto dai tentacoli della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta, che torna ad essere una ricchezza per l’intera società”. Lo ha dichiarato alla stampa il presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, Giuseppe Politi, intervenendo a Naro (Agrigento) all’inaugurazione delle attività della cooperativa sociale “Rosario Livatino-Libera Terra”.

La cooperativa sociale “Rosario Livatino-Libera Terra” opererà presso i terreni confiscati alla mafia nel comune di Naro. All’iniziativa ha partecipato anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera.

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“La nostra azione contro la criminalità organizzata è stata sempre ferma e decisa”, ha detto Politi . “Abbiamo sviluppato un’iniziativa forte in difesa della legalità e per il rispetto della legge. E in questo contesto s’inserisce anche la firma del protocollo di collaborazione con l’associazione Libera. Un’intesa che conferma l’impegno sociale e solidaristico della Cia nei confronti di chi è mobilitato per contrastare qualsiasi tipo di attività criminale”.

Politi (nella foto qui sotto, con don Luigi Ciotti) ha sottolineato che questa iniziativa è un’azione finalizzata ad un’adeguata gestione dell’attività agricola in tutti quei terreni che sono stati sottratti dalle mani della criminalità e assegnati soprattutto a giovani che hanno inteso, con il loro lavoro, restituire legalità a beni che sono della collettività”.

“La cooperativa sociale “Rosario Livatino-Libera Terra”, alla quale la Cia, insieme ad altre organizzazioni, enti e fondazioni, ha dato il suo concreto supporto, dimostra il tentativo, vincente, di costruire una comunità sociale che sia alternativa al sistema mafioso. E su questa strada, come hanno dimostrato altre significative iniziative condotte da Libera, bisogna continuare, con l’obiettivo di far trionfare la legalità”.

“Attraverso l’intesa di collaborazione con l’associazione guidata da don Ciotti intendiamo riaffermare l’esigenza di un’iniziativa propulsiva nei confronti del fenomeno della criminalità che da tempo si è accanita anche nei confronti degli agricoltori in numerose regioni. I reati, infatti, si estendono dal furto di attrezzature e mezzi agricoli, alla sottrazione di prodotto, dai danneggiamenti al caporalato, dall’usura alle macellazioni clandestine, dalle aggressioni alle truffe nei confronti dell’Unione europea”.

“Con Libera in questi anni abbiamo sviluppato un’azione congiunta che si è concretizzata”, ha concluso Politi, “in tante iniziative di solidarietà che hanno permesso di valorizzare il lavoro di moltissimi giovani che, con il loro impegno, hanno rivitalizzato l’agricoltura, la sua qualità, la sua tipicità in quei terreni che erano finiti nelle mani della criminalità organizzata”.

 

 

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