Insegnanti contro il bullismo. Ovvero: vivere la scuola serenamente, senza episodi di bullismo. Il bullismo in Italia, infatti, è in preoccupante ascesa. I dati li forniscono Eurispes e Telefono Azzurro, che dal 2000 stilano il “Rapporto sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza”.

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Nel 2002, si registrano i primi risultati significativi riguardo al bullismo, allorché il 55,3% dei bambini e il 63,8% degli adolescenti di sesso maschile  rispose affermativamente alla  domanda “ti è mai capitato di picchiare o minacciare qualcuno?”.

Preoccupante, in questa spirale di violenza, è anche l’indifferenza al fenomeno, verso cui la Cassazione ha da poco sdoganato l’utilizzo di una “linea dura”, rendendo manifesto che gli atti che rientrano in un contesto di “vessazione“, “aggressione” e “bullismo” possono essere puniti penalmente a seconda dei casi.

E cioè: percosse (art.581 codice penale) o lesioni, se lasciano tracce-conseguenze più o meno gravi (artt. 582 e ss cod. pen.); danni alle cose, danneggiamento (art. 635 cod. pen.); offese = ingiuria, se a tu per tu, o diffamazione, se di fronte ad altri (artt. 594 e 595 cod. pen.); minacce = minaccia (art. 612 cod. pen.); prese in giro = (eventuale) molestia o disturbo alle persone (art. 660 cod. pen.) fino ad arrivare alla violenza sessuale di gruppo anche se hanno la “finalità esclusiva” di umiliare la vittima ( art. 609 octies cod .pen) . Atteggiamenti di violenza, minaccia o diffamazione (anche via web) hanno conseguenze devastanti nei confronti di chi le subisce.

Sempre secondo i dati del 10° “Rapporto sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, molto “bersagliati” sono, in particolare,  i bambini stranieri, sempre più numerosi nelle classi italiane, anche se il primo posto rimane ancora occupato da bambini che “non sanno difendersi o non reagiscono” (38,4% dei bambini intervistati ha dichiarato di essere a conoscenza di fenomeni di bullismo perpetrati nei confronti di questi ultimi soggetti, mentre questa percentuale sale a 63,6% negli adolescenti).

E’ dunque verso la prevenzione di questi atteggiamenti che muove i passi il progetto “Prevenzione Bullismo – Formazione alle relazioni interpersonali per insegnati” pensato per sensibilizzare gli insegnanti sul tema del bullismo scolastico. Il progetto, promosso da Fondazione Sodalitas, insieme alla Comunità Nuova e a ISMO ha avuto una durata triennale ed ha coinvolto 181 insegnanti di scuole superiore dell’area milanese.

I docenti sono stati invitati a prendere parte a workshop di formazione, durante i quali sono stati invitati a lavorare su se stessi e sulle proprie abilità di ascoltare e aiutare i ragazzi a risolvere quel disagio causa di atteggiamenti violenti che sfociano nel fenomeno del bullismo e che, possono portare all’abbandono prematuro della scuola (“drop out”) o abbassare sensibilmente il rendimento scolastico dei ragazzi. Da questi workshop sono nate 63 azioni anti- bullismo che hanno raggiunto un totale di 25.000 studenti.

Da questo progetto nasce, oggi, anche il libro “Essere felici a scuola”, che contiene i risultati e le testimonianze, nonché le istruzioni per replicare l’esperienza in altri contesti scolastici.  Il libro verrà presentato e distribuito gratuitamente martedì 27 novembre dalla 14,30 presso la Sala Azionisti, palazzo Edison, Foro Bonaparte 31, a Milano.

Ulteriori informazioni disponibili al Sito di Sodalitas, promotore del progetto e della pubblicazione.

 

 

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