Scuola nel giorno di apertura, per molti uno scenario con più ombre che luci

 

Scuola, il giorno di apertura si avvicina, uno scenario con più ombre che luci a detta di tanti. Lunedì 14 settembre le scuole italiane riaprono i battenti. Il governo ha messo in campo le sue strategie. Strategie che non sembrano sufficienti per tutti i genitori degli studenti.

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Gestione dei trasporti, si potrebbe fare di meglio?

In primo luogo la gestione dei trasporti è rimbalzata da una bocca all’altra come un tentativo con un unico obiettivo: non deludere le aspettative sulla ripresa della formazione scolastica, consentendo agli autobus di trasportare un numero di ragazzi più alto della soglia di sicurezza che si dovrebbe mantenere tra uno studente e l’altro. L’esigenza di preservare la salute degli studenti è passata in secondo piano quindi.

Gestire a cicli il trasporto degli studenti è una soluzione efficace? Ce lo chiediamo tutti ma solo il tempo ci fornirà la risposta che con ansia attendiamo.

Scuola e gestione della formazione scolastica

Lo scenario è più complesso di quello che si possa pensare, specialmente se gli ostacoli spuntano a pochi giorni dall’apertura della scuola.

Un’altro esempio di gestione che non trova appoggi da parte di tante famiglie è la didattica. La ricerca, la valutazione e la ristrutturazione di nuove aree per consentire l’istruzione nelle scuole costringe inevitabilmente all’assunzione di nuovo personale scolastico. Ci chiediamo come sia possibile ricoprire più aree senza incrementare almeno il numero dei docenti.

A gettare benzina sul fuoco è la richiesta di esonero da parte dei professori che già fanno parte del personale scolastico delle strutture.

Richiesta bocciata e condannata da moltissimi genitori che fanno parte di quelle famiglie che pur di lavorare nei mesi di emergenza assoluta avrebbero messo a repentaglio la loro salute.

Se dovesse verificarsi uno scenario di questo tipo i presidi delle scuole sarebbero costretti ad affidarsi a dei supplenti. Si scatenerebbe così un caos che non permetterebbe il regolare flusso del programma scolastico e getterebbe nel panico tutto il sistema.

La soluzione sembra essere quella che è stata proposta con discreto successo nell’anno scolastico che ci siamo appena lasciati alle spalle. La didattica a distanza.

Ancora una volta le piattaforme digitali potrebbero svolgere la funzione di eroine e mettere al sicuro l’istruzione dei ragazzi, che nei prossimi anni dovranno confrontarsi con il mondo del lavoro e non potranno permettersi di arrivarci impreparati o segnati da esperienze di disagio in materia di salute.

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Giovanni Cugliari

Giovanni Cugliari

Giovanni Cugliari collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista.

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