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Covid: secondo uno studio, 150mila morti in meno grazie ai vaccini

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In due anni di pandemia si sono raggiunti notevoli risultati nell’ambito della ricerca, grazie ai quali si sono evitati circa 8 milioni di casi, più di mezzo milione di ricoveri in ospedale e circa 150mila morti. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riporta questi dati nel rapporto Infezioni da SARSCoV2,  basato su un’attenta osservazione dell’andamento epidemico, che gradualmente è migliorato grazie ai vaccini contro il Covid-19.

Da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato l’inizio della pandemia, gli esperti e gli studiosi in tutto il mondo sono impegnati nella ricerca di terapie contro il Covid- 19. L’intensa campagna vaccinale, avviata il 27 dicembre 2020, ha garantito un graduale calo della mortalità e di sintomatologie gravi e rispetto al contesto europeo in Italia e a partire da luglio 2021, l’incremento dei decessi è molto al di sotto della media.

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Vaccini Covid, diminuiscono i ricoveri

L’ondata epidemica che ha colpito il nostro Paese ha notevolmente messo in difficoltà il sistema sanitario, a causa dell’aumento incessante dei contagi in breve tempo. Il governo ha risposto adottando diverse misure restrittive come il lockdown nazionale uniforme e l’incremento del personale sanitario nelle strutture ospedaliere, al fine di contenere l’impatto e la diffusione del virus in attesa dei vaccini.

La celere somministrazione di vaccini Covid-19 messa in campo dall’Italia a fine 2020 ha determinato una diffusa copertura vaccinale tale che al 31 gennaio 2022 l’84% degli italiani era classificato come vaccinato con almeno una dose, l’80% con due dosi e il 47% con tre dosi.  Solo nel 2021 si stima che le vaccinazioni siano state fondamentali nel prevenire le forme acute d’infezione e che si siano evitati ben 290.044 ricoveri e 37.706 terapie intensive.

Efficacia vaccini Covid: i numeri

Inizialmente le dosi sono state riservate agli individui più a rischio come operatori sanitari, residenti nelle RSA e persone con più di 80 anni, solo successivamente sono state estese alle altre fasce sociali e generazionali.  L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha elaborato un report che mira a stimare il numero settimanale di eventi evitati direttamente dai vaccini Covid-19 in Italia utilizzando i dati raccolti dalla Sorveglianza Nazionale Integrata Covid-19.

L’analisi effettuata, condotta su persone contagiate dal virus suddivise per età, copertura vaccinale e diagnosi, mostra che nei mesi di novembre e dicembre 2021 in cui si è rilevata una rapida diffusione del virus per la variante Omicron, sono stati evitati l’80% delle diagnosi, il 67% delle ospedalizzazioni, il 66% dei ricoveri in terapia intensiva e il 68% dei decessi grazie alle vaccinazioni e alle dosi booster.

Lo studio italiano sui vaccini Covid

Gli esperti del Burlo Garofano di Trieste, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, hanno stimato che se il vaccino contro il Covid-19 avesse coperto il 100% della popolazione, solo in un mese si sarebbero salvate 1200 vite. Le dosi somministrate avrebbero poi evitato circa 181.000 contagi, 8.000 ricoveri ordinari e 1.300 ricoveri in terapia intensiva.

Senza fare distinzioni di dosi  e prendendo semplicemente i non vaccinati, risulta quindi che il rischio di infettarsi per un non vaccinato è stato di 1,8 volte quello di un vaccinato – affermano i ricercatori a La RepubblicaIl rischio di essere ricoverato è stato di 7 volte, quello di essere ricoverato in terapia intensiva di 14 volte, e il rischio di morire è stato di 6 volte quello di un non vaccinato”.

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