Fonte: Nel biennio di pandemia in Italia e nel mondo, la mortalità registrata a causa del Covid-19 è notevolmente salita rispetto agli anni precedenti, con cifre mai raggiunte dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, nel confronto tra ondate epidemiche, emerge che il numero dei decessi è più contenuto con la variante Omicron, difatti da ottobre 2021 fino al primo mese dell’anno si sono registrati 250mila morti, 40mila in meno rispetto all’anno precedente, con un calo di oltre il 13%.

Il settimo Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) evidenzia un calo della mortalità da Covid-19 a partire dalla ventesima settimana del 2021 grazie alla campagna di vaccinazione iniziata il 27 dicembre 2020, che ha ridotto la percentuale di sintomatologie gravi e morti.

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Mortalità Covid: in calo i decessi tra gli over 80

Nel 2021 sono stati 709.035 decessi, 37 mila in meno rispetto al 2020 (-5,0%), sembra dunque vicina la fine dello stato di emergenza sanitaria. L’incremento delle morti rispetto alla media degli anni precedenti si spiega soprattutto per i decessi degli ultraottantenni, che costituiscono il 72% della mortalità totale a cui si aggiunge il 21% di quella registrata nella classe d’età 65-79.

In tutto sono scomparsi 455.170 ultraottantenni (circa 46 mila in più rispetto alla media calcolata nel periodo 2015-2019). Tuttavia nel corso del 2021 i numeri dei decessi per coloro che hanno più di 65 anni sono diminuiti grazie ad una copertura vaccinale con il ciclo primario pari a circa il 95%.

Calo mortalità Covid, le cause

Da inizio pandemia i casi confermati di Covid-19 sono stati 10.953.342, di cui 4,5 milioni diagnosticati nel mese di gennaio 2022 a causa dell’alta contagiosità di Omicron. Complessivamente, si legge sul rapporto “sono stati segnalati al sistema di sorveglianza nazionale integrata Covid-19 dell’Iss 145.334 decessi associati alla diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 avvenuti entro il 31 gennaio 2022. Il 53% dei decessi è avvenuto nel 2020, il 41% nel 2021 (59.136 decessi di cui circa 8mila sono riferiti a diagnosi del 2020) e il 5,8% a gennaio 2022″.

Il calo della mortalità è riconducibile all’intensa campagna di vaccinazione avviata a dicembre 2020 che ha garantito, a fine 2021, una copertura vaccinale per quasi la totalità della popolazione: circa l’81% difatti ha ricevuto la prima dose e il 74,9% la seconda, si ferma invece al 34% la percentuale di coloro che hanno avuto anche la dose booster.

Mortalità in Italia: nel 2021 sotto la media Ue

A partire da marzo 2020 l’eccesso di mortalità è aumentato in tutti i Paesi europei: a marzo- aprile 2020 i dati più preoccupanti si sono registrati in Italia e Spagna, poi in Francia, Belgio e nei Paesi Bassi, raggiungendo poi un picco del 40% ad ottobre 2020. I numeri dei decessi sono scesi nel 2021, con un’ impennata ad aprile (21%), fino alla soglia minima del 5,6% a luglio. Un nuovo rialzo si è avuto in autunno, con il 17,7% a ottobre e il 26,5% a novembre.

Rispetto al contesto europeo in Italia a partire da luglio 2021, l’incremento dei decessi è molto al di sotto della media europea, grazie alla progressione della campagna vaccinale che fa diminuire il timore nei confronti del virus.

In un anno il quadro globale è interamente cambiato a favore dell’Italia che, nella lista di Paesi più colpiti per percentuale di decessi, scende di settimana in settimana, collocandosi tra il quindicesimo e il ventesimo posto al mondo. Da questi dati è possibile dedurre che, dove c’è stata un’intensa somministrazione di vaccini, si è registrato un contenuto impatto della mortalità e soprattutto che è necessario continuare ad assumere un atteggiamento prudente e cauto.

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Antonella Acernese

Antonella Acernese

Antonella Acernese, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it da settembre 2020 grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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